Tra barchette e ”strapotere dei dirigenti”

Il tema dello “strapotere dei dirigenti scolastici” (cfr. la nostra notizia Effetto Brunetta: sospeso un docente) viene commentato dal nostro lettore Salvatore Provenzani, di cui pubblichiamo l’email.

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Sia pure sul finire della mia lunga carriera di Docente e di Preside ed infine di Dirigente Scolastico, mai mi sarei aspettato di dovere commentare lo strapotere disciplinare dei Dirigenti Scolastici nei confronti del Personale!

Evidentemente no: siamo un paese la cui nota caratteristica possa essere individuata nell’equilibrio perché, stando così le cose, saremmo passati da un regime caratterizzato dall’assoluta “impotenza”, dall’immobilismo, insomma, allo strapotere, addirittura che consente ad una sedicente Dirigente Scolastica di sopendere per tre giorni una Docente che ha fatto una barchetta con un foglio in cui era vergato un ordine di servizio peraltro già eseguito!

L’episodio davvero inqualificabile ha legittimamente sollevato le vibrate proteste dei Sindacati. Addirittura un onorevole di IdV ha presentato una proposta di legge per ridimensionare i poteri disciplinari dei Dirigenti voluti dalla Legge Brunetta. Tutto questo mi pare effettivamente paradossale e non equilibrato.

Un ritorno allo stato ante legge Brunetta sarebbe infatti un rimedio peggiore del male. I procedimenti disciplinari, infatti, erano talmente burocratizzati ed infarciti di norme di garanzia, da apparire di fatto privi di efficacia. La necessità di rispettare tutti i vincoli previsti dalle norme dello stato giuridico e dai Contratti collettivi, aveva di fatto espunto dall’ordinamento, la sanzione disciplinare. Evidentemente occorreva cambiare registro e metodo. I provvedimenti del Ministro Brunetta sono sicuramente una risposta in tal senso.

Alleggerendosi le procedure ed ampliando la giurisdizione era abbastanza evidente e logico che ci si potesse attendere un obbiettivo miglioramento della situazione.

Ma non è andata così come ci si aspettava. Al di là del caso della barchetta che ha conquistato la stampa, tanto è incredibile, subito dopo l’entrata in vigore della norma, si è registrata una vera e propria impennata degli interventi sanzionatori anche per motivi irrilevanti e di scarso peso specifico.

Dunque il problema si pone e secondo me non si risolve togliendo i poteri ai Presidi, ma ponendo il problema dei qualità dirigenziale dei Colleghi! Accendere provvedimenti disciplinari privi di rilievo e privilegiare stili di comando esclusivamente “muscolari” è la negazione del Dirigente in generale e scolastico a maggior ragione. Ma poteva pensare il Ministro Brunetta che forse l’anello debole nella filiera disciplinare era rappresentata proprio dai Dirigenti Scolastici?

Allora, senza polemica e senza offesa per nessuno, occorrerebbe mettere mano seriamente alla preparazione dei Dirigenti ed alle loro specifiche e personali attitudini. Forse è meglio un Dirigente non del tutto sapiente in managerialità in senso stretto, ma pieno di equilibrio e di doti umane apprezzabili.

Salvatore Provenzani DS ITC Don Luigi Sturzo – Bagheria

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