Test Invalsi/2. Sciopero Cobas. Il balletto delle cifre

Sembra quasi di assistere alle dispute sul numero dei partecipanti alle manifestazioni di piazza, quando da una parte si parla di un milione di presenti, e dall’altra di cinquantamila. Più o meno è la distanza che separa la percentuale di scioperanti alle prove Invalsi svoltesi lo scorso 16 maggio nelle scuole secondarie superiori a seconda di chi dà la notizia: 25% secondo i Cobas, 0,94% secondo l’Invalsi.

Anche per gli analoghi scioperi nelle medie e nella primaria i Cobas hanno dichiarato rispettivamente il 15 e il 20% di adesioni, mentre l’Invalsi ha dato cifre ben diverse: 0,69 e 0,62% nelle classi II e V primaria e 1,82% in prima media.

E’ singolare che il Ministero dell’istruzione non abbia dato alcuna informazione in merito, lasciando all’Invalsi il compito di farlo, e dando in questo modo quasi l’impressione di considerare le prove come un fatto estraneo all’attività ordinaria delle scuole, qualcosa di aggiuntivo.

L’Invalsi, a sua volta, ha reso note le percentuali di adesione allo sciopero riferendole alle sole classi campione, e non si sa dunque come è andato lo sciopero nelle altre classi, che sono la stragrande maggioranza. Sarebbe anche utile saperlo, per valutare quanto può aver influito sullo sciopero il fatto che nelle scuole campione ci sia stato un maggiore controllo, dovuto anche alla presenza di un valutatore esterno.

Il Miur dovrebbe acquisire e rendere note queste informazioni, che servono a far sì che la “Scuola in chiaro” non sia solo uno slogan.