Tempo pieno e tempo prolungato: chi sale e chi scende

Nel recente decreto legge sulla scuola si riparla, dunque, di tempo pieno da rilanciare per la scuola primaria e anche di tempo prolungato per la scuola secondaria di I grado, due modelli organizzativi accomunati per la loro caratteristica di offerta di tempo lungo per gli alunni, ma che hanno notevole differenze strutturali e organizzative, e che, soprattutto, hanno un diverso impatto con la domanda delle famiglie.
Il tempo pieno nella scuola elementare-primaria nell’ultimo quinquennio, come riportato nel “1° Rapporto sulla qualità nella scuola” di Tuttoscuola, ha registrato un aumento della domanda da parte delle famiglie pari all’1,9%, mentre, nel medesimo tempo, la domanda di tempo prolungato nella scuola media-secondaria di I grado è diminuita dello 0,8%.
A Milano gli iscritti al tempo pieno nella primaria sono passati dall’82,8% del 2002-03 al 90% del 2006-07, mentre, all’opposto, a Napoli la percentuale è passata dall’1,4% all’1,5% (sarà interessante vedere quale aumento di iscritti avrà quest’anno la città partenopea dopo il rilancio voluto a primavera dal ministro Fioroni). In controtendenza Bologna, scesa dal 57% al 54,7%.
Nel medesimo quinquennio, per quanto riguarda gli iscritti al tempo prolungato della scuola secondaria di I grado, dove la percentuale media nazionale si è abbassata dal 27,9% al 27,2%, Napoli è passata dal 12,2% al 9,3%. Bologna è passata dal 17,4% al 15%.
Proprio alle grandi città del Nord e del Sud è interessante notare come, a conferma della differenza strutturale tra i due modelli di tempo lungo, non vi sia corrispondenza tra domanda di tempo pieno nella elementare e domanda di tempo prolungato nella media.
A Milano vi è stato nel 2006-07 il 90% di iscritti nelle classi del tempo pieno, mentre la percentuale di iscritti al tempo prolungato si è assestata solamente al 41,1%; a Bologna il 54,7% di iscritti al tempo pieno e il 15% al tempo prolungato; a Napoli l’1,5% di iscritti al tempo pieno e il 9% al tempo prolungato; a Torino il 69,9% di iscritti al tempo pieno e il 35,4% al tempo prolungato; a Palermo l’1,4% al tempo pieno della primaria e il 24,2% al tempo prolungato.