Tempo di esami, valutazione didattica e di sistema

Anche prima della recentissima dichiarazione del ministro Carrozza la questione dell’inclusione della prova Invalsi nel contesto dell’esame di licenza media aveva dato luogo a vivaci discussioni perché molti ritenevano eterogenee, e quindi non compatibili né sommabili, la valutazione didattica e quella di sistema.

La questione ora si ripropone. A nostro giudizio entrambe le valutazioni sono utili e necessarie, ma ciascuna nel proprio ambito: quello della valutazione personalizzata, di lunga durata, basata su una intensa interazione docente-alunno, e sulla valutazione delle potenzialità di quest’ultimo, che caratterizza la valutazione didattica, e quella istantanea, sommativa, standardizzata, impersonale, che è propria della prova Invalsi.

La valutazione didattica e quella di sistema, da questo punto di vista, vanno disposte in sequenza, non potendo essere riunite nello stesso contenitore come se la prova Invalsi fosse coassiale rispetto alle altre prove dell’esame di licenza.

La stessa cosa si dovrebbe dire a proposito del ventilato inserimento di test standardizzati Invalsi nell’esame di maturità. Meglio tenere distinti i due ambiti valutativi e puntare su un approccio alla valutazione differenziato, plurale, multilivello. Servirebbe di più a tutti: ai decisori politici, alle scuole, agli insegnanti e agli stessi alunni, posti di fronte a soggetti e criteri valutativi diversi, magari componibili in un portfolio individuale.