Tempi e modi per la revisione dei cicli

Cominciamo con un primo elemento non ancora messo in luce dalla stampa: nel disegno di legge di riforma, manca la definizione di tempi e procedure per l’avvio dei nuovi cicli. La legge 30/2000, quella votata dall’Ulivo che il ddl della Moratti intende esplicitamente abrogare, prevedeva infatti l’attuazione progressiva dei nuovi cicli, definita da un programma quinquennale adottato dal Parlamento, nel quale, fra l’altro, dovevano essere definiti gli effetti finanziari della riforma, gli interventi di formazione e riqualificazione degli insegnanti, i tempi e le modalità di attuazione della legge, i criteri di ridefinizione dei curricoli di insegnamento, il piano per l’adeguamento delle infrastrutture. Forse anche per questa rilevante assenza della procedura di attuazione della nuova riforma il Consiglio dei ministri ha ritenuto opportuno un esame più approfondito della proposta Moratti.