Teachers in Europe/1. Quale scuola nel futuro?

Coerente con il proprio compito istituzionale di promuovere la reciproca conoscenza dei sistemi scolastici europei, Eurydice ha pubblicato, a fine marzo, il rapporto Teachers in Europe, Careers, Development and Well-being. Un’indagine comparativa sulla funzione docente nei paesi europei, sia aderenti all’UE, che al di fuori, condotta dal punto di vista dell’assetto delle loro carriere, dello sviluppo professionale e del “benessere”, preso in considerazione in termini di stress lavorativo. Eurydice, com’è noto, è una rete istituzionale, nata nel 1980 per iniziativa della Commissione Europea, con 43 sedi sparse sul continente. Quella italiana è collocata presso l’INDIRE.

Come si legge nella prefazione di Mariya Gabriel, Commissaria europea all’istruzione, “gli insegnanti sono gli operatori che lavorano sulla linea del fronte, in materia di istruzione. Avere insegnanti motivati è uno dei prerequisiti essenziali per realizzare un sistema educativo nel quale studenti provenienti da diverse condizioni sociali possano  crescere adeguatamente e sviluppare le proprie potenzialità”. Specialmente, prosegue la Commissaria Europea, in questo periodo di crisi, che “ha messo in evidenza i punti di forza dei nostri sistemi educativi, ma anche quelli deboli”.

Un lavoro importante, tanto più in una fase nella quale sembra aprirsi la prospettiva di una nuova stagione contrattuale per il settore pubblico, istruzione compresa. Non può sfuggire, a tal proposito, che il contratto non sia solo uno strumento di carattere economico, ma, e forse soprattutto, quello più idoneo per ridisegnare il profilo professionale dei docenti, in coerenza con la nuova idea di scuola che la crisi sta facendo emergere, da un lato riaffermando l’imprescindibilità di un rapporto educativo basato sulla relazione umana tra discenti e docenti, oltre che tra i discenti stessi, ma, dall’altra, anche evidenziando le opportunità offerte da un più significativo ingresso della tecnologia nelle aule scolastiche, purché illuminato da consapevolezza e intenzionalità. Da questo punto di vista, poi, viene in soccorso anche un’altra preziosa indagine di Eurydice, L’educazione digitale a scuola in Europa, terminata nell’agosto del 2019, che fa il punto sullo stato dell’arte in relazione a questa materia.

Teachers in Europe ha il proprio focus sugli insegnanti della scuola secondaria inferiore, dove, quindi, rispetto al segmento primario, è più marcato il rapporto dell’insegnamento con gli ambiti disciplinari.