Tamponi salivari nelle scuole, i pediatri: ‘Farli aiuta a monitorare il virus’

”Su 270mila giovani tra i 12 e i 16 anni siamo ancora a un quarto dei vaccinati, va meglio se la fascia si allarga fino ai 19 anni, in questo caso parliamo del 33%. Purtroppo però siamo ancora lontani da una copertura sufficiente: sono stata a vaccinare alla Nuvola, pensavo a un afflusso un po’ più cospicuo, invece la gente è fuori Roma per vacanza, rimanda il problema. Ma fare la prima dose a settembre, significa avere il richiamo dopo 21 giorni, e cioè un inizio di scuola non in sicurezza”. E’ quanto dichiara  la dottoressa Teresa Rongai, segretaria del Lazio della Federazione Italiana Medici Pediatri, in un’intervista a La Repubblica. “I tamponi salivari nelle scuole, specialmente elementari e medie, sarebbero importantissimi per valutare quanto gira il virus – spiega Rongai – : si sta ipotizzando di farli fare ai genitori”.

E se tanti speravano di abbandonare la mascherina nel breve periodo, meglio che abbandoni questo sogno: “Togliere le mascherine è un sogno lontano – dice infatti la segretaria del Lazio della Federazione Italiana Medici Pediatri – : dovrebbe essere vaccinato almeno il 95% della popolazione. Il 12,8% degli insegnanti non è vaccinato: si sta provando di tutto, e non so se, viste le resistenze, alla fine la decisione del Cts sarà di renderlo obbligatorio’‘.

”Adesso più che mai bisogna vaccinare: il vaccino, che è sicuro e ieri è stato approvato anche dalla Fda americana, protegge anche dalla variante Delta. Che però grazie ad esso è asintomatica. E il covid continua a girare”.

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