Tagli degli Ata nel Lazio, per l’Asal è allarme sorveglianza

I tagli agli organici della scuola pubblica starebbero determinando non solo casi sempre meno rari di `classi pollaio’, ma anche seri problemi alla sorveglianza degli alunni: è quanto sostengono i sindacati della scuola del Lazio – la Flc-Cgil, la Cisl Scuola, la Uil Scuola, lo Snals-Confsal e la Fsu-Gilda Unams – che in un documento congiunto esprimono “sconcerto e preoccupazione per la grave condizione della scuola italiana e laziale” e chiedono l’immediato avvio di un tavolo di confronto perchè, tra le situazioni più allarmanti c’è la carenza cronica di bidelli, che da settembre (con il taglio di ulteriori 1.238 Ata) metterà in discussione “anche la stessa possibilità di apertura dei cancelli di alcuni plessi“.

A livello nazionale i posti in meno da non docente rispetto allo scorso anno saranno quasi 15mila. Che si sommano ai 30mila tagliati nell’ultimo biennio. Di questi oltre un terzo sono collaboratori scolastici. Secondo Paolo Mazzoli, presidente dell’Asal, Associazione scuole autonome del Lazio, siamo ormai “al di sotto della soglia minima per garantire la sorveglianza degli alunni“. Il problema si pone soprattutto nei grandi edifici scolastici, spesso composti da più plessi. Oppure negli istituti cosiddetti `comprensivi’, che inglobano più livelli scolastici.

Per rappresentare la gravità della situazione, il rappresentante dell’Asel pone un esempio reale: “è quello di un istituto composto da due edifici, frequentato da 280 alunni di scuola dell’infanzia e 570 alunni di scuola primaria, per un totale di 850 iscritti. In questo istituto si hanno a disposizione in tutto 9 bidelli, che svolgono 36 ore a settimana ciascuno: devono verificare i passaggi di due ingressi verso la strada e otto corridoi diversi. Quasi sempre avremo sette bidelli in ogni corridoio, ma con dei buchi temporali sempre maggiori e per forza di cose un corridoio completamente scoperto“.

Abbiamo calcolato – conclude Mazzoli – che gli alunni di questo istituto medio hanno il 71% delle probabilità di essere sorvegliati, a patto che i bidelli siano tutti presenti“. In pratica, tre alunni su dieci potrebbero uscire di classe per andare al bagno e girare indisturbati per diversi metri.

Alla luce di questa situazione, il rappresentante dell’associazione autonoma invita tutte le scuole a non subire passivamente gli ulteriori tagli al personale non docente, previsti per l’inizio del prossimo anno scolastico: “Quelle che si trovano in situazioni simili – ritiene Mazzoli – devono inviare un’informativa alla Procura della Repubblica per far valutare ad un magistrato la sussistenza di una situazione di rischio per la sicurezza degli alunni“.