Stress Dirigenti Scolastici: le cause e i possibili rimedi
Quali sono le maggiori difficoltà e cosa si può fare per mettere i dirigenti scolastici nelle condizioni di lavorare serenamente? Elenchiamo 20 fonti di stress e proponiamo 5 soluzioni
Il nuovo dossier di Tuttoscuola “La scuola che soffre/1. DIRIGENTI, CHE STRESS. Allarme presidi: troppi alunni e troppe incombenze”, elenca e illustra ben venti fonti di stress per i dirigenti scolastici.
Eccone a seguire alcune.
Essendo a capo di un sistema complesso di relazioni, in un’organizzazione a legami deboli, responsabile della salute e della sicurezza di tutti i lavoratori, il dirigente scolastico deve tendere, anche se spesso non ha i mezzi per farlo, al benessere organizzativo sapendo che, ad effetto cascata, alla fine ricadrà sugli studenti.
Come dice un dirigente scolastico, “qualche volta ho l’impressione di essere come un jukebox, tutti sembrano avere una domanda per me e tutti si aspettano una risposta”[1]. A ciò si aggiunge la pretesa di essere sempre disponibili a lavorare: anche in mezzo alla strada o al supermercato c’è sempre qualche genitore o docente che ferma il dirigente scolastico con qualche richiesta urgente. Sono in servizio perenne.
Asimmetria operativa nella scuola
Nella cervellotica organizzazione scolastica, servono tutti o quasi per fare qualcosa, basta uno o quasi per interdire qualunque cosa. La ripartizione di competenze è variegata e dispersa tra i vari Organi collegiali e non (Collegio docenti, Consiglio di Istituto, RSU, Revisori dei conti, ecc …), talvolta con sovrapposizioni de facto.
Scadenze non rispettabili entro il tempo a disposizione
Molti dirigenti scolastici sostengono che neanche restando a scuola 24 ore su 24 si riuscirebbe a rientrare in tutte le scadenze, capita sempre di perdere l’opportunità di partecipare a qualche bando perché non se ne ha il tempo, sommersi dalle incombenze burocratiche.
I DS si trovano spesso “in ciò che Mitchell e Castle (2005) descrivono come “fuoco incrociato” tra richieste sfidanti, conflitti e tensioni, mostrandosi particolarmente capaci nel portare ordine in situazioni complesse e caotiche”[2].
Percepire che le preoccupazioni su tali fattori non siano riconosciute o affrontate nell’ambiente di lavoro.
E’ quella che il dottor Lodolo Doria definisce la “doppia maledizione”: quella del dirigente che non riuscirà mai a far capire ai docenti la portata del proprio carico di lavoro e quella dei docenti che non riusciranno, a loro volta, a farsi credere dall’opinione pubblica.
Cosa si può fare per mettere i dirigenti scolastici nelle condizioni di lavorare serenamente? Quali gli antidoti?
Correggere le distorsioni e le incongruenze del quadro descritto non è cosa facile, ma neanche impossibile. Certamente occorrono profonda comprensione dei problemi attuali, una visione lungimirante e strategica e una forte volontà politica.
L’indice del dossier
Quali soluzioni possibili? 5 proposte
Nel dossier Tuttoscuola prova ad avanzare, per punti sintetici, alcune proposte sulle principali aree di possibile intervento, partendo da un principio guida: servono leader educativi, non burocrati stressati. Allora bisogna creare le condizioni di sostenibile carico di lavoro, di adeguato contesto ambientale e relazionale, di equilibrio tra compiti e responsabilità da una parte e poteri e strumenti a disposizione dall’altra.
Il testo integrale del dossier – con dati, analisi e approfondimenti – sarà presto disponibile su questo sito.
[1] Da “Dirigenti scolastici leader per l’apprendimento”. Trento, IPRASE, a cura di A. Paletta, (2015).
[2] Da “Dirigenti scolastici leader per l’apprendimento”. Trento, IPRASE, a cura di A. Paletta, (2015).
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