Sistema di Valutazione: rendere “difficile” l’opposizione

I precedenti governi hanno creato le premesse perché il processo di valutazione diventi prassi ordinaria, assegnandone la responsabilità all’INVALSI e all’INDIRE, seppure commettendo l’errore di declinarlo troppo sull’INDIRE, di caricarlo di oneri eccessivi e non dotandolo di risorse tecniche sufficienti. Una risposta operativa si sta concretizzando in questi giorni con la nomina, finalmente, dei vincitori del concorso ordinario di accesso nel ruolo di dirigente tecnico, che rappresenta la terza articolazione  del sistema nazionale di valutazione con  il compito di valutare le scuole e i dirigenti scolastici.

Come sottolinea, infatti, il direttore della Fondazione Andrea Gavosto, “il vero interrogativo è come accelerare il processo di costruzione del Sistema nazionale di valutazione, che negli ultimi mesi sembra abbia rallentato e sembra quasi essere uscito dalle priorità della scuola italiana, e al tempo stesso riuscire a guadagnare il consenso e la fiducia degli insegnanti, superandone le resistenze ancora molto forti”.

Per questo è opportuno che il ministro dell’istruzione del nuovo governo affronti la valutazione e la conseguente premialità nella scuola, tema spinoso e di ampia visibilità, con tutte le forze politiche, sindacali e professionali affinché diventi patrimonio di tutti, ovviamente migliorabile nel tempo, ma non soggetto al rischio di essere paralizzato da veti contrapposti. E’ auspicabile che nessuna forza politica e sindacale si presti a fare da sponda alle resistenze che, certamente, verranno opposte durante la messa a regime del sistema nazionale di valutazione, che richiede il contributo fattivo e determinante dei docenti, gli unici in grado di comprendere più facilmente quali sono gli snodi critici, le difficoltà da superare, le opzioni maggiormente praticabili.

L’esperienza dimostra che qualsiasi innovazione funziona solo se impostata dal “basso”, cioè su modelli che partono da casi pilota e che una volta testati, si possono adottare su base più estesa.