Silvia Costa: no ad un federalismo scolastico a geometria variabile

Come ha sottolineato l’assessore Silvia Costa del Lazio, coordinatrice degli assessori regionali all’istruzione, il Titolo V “attribuisce alle regioni non solo la programmazione dell’offerta scolastica e formativa, ma anche la potestà legislativa esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale, sia pure nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni definiti dallo Stato“.
La potestà decisionale delle Regioni sull’organizzazione e sulla gestione del servizio scolastico e di formazione è un fatto significativo. L’unitarietà della gestione, insieme con una ripensata funzione di controllo dello stato, sono gli strumenti per garantire l’unitarietà del sistema educativo.
La costituzione del tavolo congiunto – ha proseguito l’assessore Silvia Costa – “consente di procedere alla identificazione di tutte le condizioni necessarie per l’esercizio delle funzioni attribuite alle Regioni dalla Costituzione“.
Nel documento metodologico, che indica gli assi di lavoro della complessa attuazione del Titolo V, approvato dalla IX Commissione degli assessori ed inviato al ministro dell’istruzione, viene confermato che “le modalità del trasferimento dovranno essere graduali…nel rispetto del…mantenimento della dipendenza giuridico-economica del personale della scuola allo Stato, con attribuzione funzionale dello stesso alle Regioni“.
Anche il ministro dell’economia Padoa-Schioppa sta portando avanti in queste settimane il disegno di legge sul federalismo fiscale che dovrebbe approdare quanto prima in Consiglio dei Ministri. Le scelte di fondo del governo debbono garantire l’obbiettivo della massima coesione del Paese, tenendo conto del dualismo che caratterizza “l’economia nazionale con il suo Nord e il suo Sud“.
La bozza del disegno di legge sulla quale si sta lavorando al Ministero dell’Economia prevede tra l’altro “un riassetto dei tributi locali e chiarisce che i livelli essenziali delle prestazioni saranno coperte con un mix di gettito Irap, addizionali regionali sui redditi delle persone fisiche e quote specifiche dedicate di fondo perequativo”.