Servizi educativi per l’infanzia: l’Europa è lontana

A Barcellona nel 2002 la Commissione europea ha fissato l’obiettivo del 33% di bambini da accogliere in strutture educative per la primissima infanzia (da 0 a tre anni) a sostegno, soprattutto, dell’occupazione femminile.

In Italia come stiamo?

L’Istat ha fatto il punto della situazione di casa nostra, rilevando i dati a tutto il 2008 dei bambini accolti in asili-nido, micro-nidi, servizi integrativi e sezioni primavera.

Ebbene, l’Italia non è nemmeno a metà del percorso fissato dall’Europa, perché non ha (non aveva) nemmeno raggiunto il 13% di bambini accolti (esattamente il 12,7%).

Oltre a questa situazione complessiva che pone l’Italia in notevole condizione di inferiorità rispetto agli altri Paesi europei, sul territorio nazionale è rilevante la disomogeneità dei livelli di iscrizione dei bambini a servizi educativi per la primissima infanzia.

Nel 2008 l’Emilia superava il 28% di bambini accolti in asili nido e servizi analoghi (il comune di Reggio Emilia attualmente accoglie più del 42% dei bambini residenti), seguita da Umbria (23,4%) e Toscana (21,5%).

Ma al Sud e nelle Isole la situazione era ben diversa (con la sola eccezione della Sardegna al 10% e dell’Abruzzo al 9,8%): la Calabria era ferma, infatti, al 2,7%, la Campania al 2,8%.

Non stavano molto meglio la Puglia al 4,9% e la Sicilia al 6%.

Un altro dato Istat chiarisce ancora meglio la situazione dei livelli di presenza dei servizi educativi per la primissima infanzia nel Paese: in Emilia-Romagna l’88% dei Comuni dispone, anche in termini minimi, di servizi educativi 0-3 anni; in Friuli l’83,1%. In Calabria, però, soltanto il 15% dei Comuni ne è provvisto.

In Italia poco più della metà dei Comuni (51%) nel 2008 disponeva di servizi educativi per la fascia di età 0-3 anni. Come è facile rilevare, la situazione dei servizi corre parallelamente con i livelli di occupazione femminile.

è legittimo pensare che un adeguato investione sugli asili nido può contribuire ad incrementare l’occupazione femminile.