Secondo ciclo/2. E ora si discute di Titolo V

La riunione del coordinamento delle Regioni, prevista per il 30 giugno, costituisce l’occasione per mettere a punto anche l’agenda dei problemi delle politiche formative, soprattutto in relazione alla recente e discussa approvazione da parte del consiglio dei ministri del dlgs. sul secondo ciclo.
Va fatta chiarezza sull’individuazione delle competenze dello Stato e delle Regioni. Lo schema di decreto, intervenendo sugli aspetti ordinamentali lascia impregiudicati tutti gli aspetti organizzativi, la cui definizione, unitamente al reperimento delle risorse umane necessarie per garantire i contenuti nuovi delle indicazioni nazionali (che continuano ad essere un oggetto misterioso), sono pregiudiziali per dare una credibilità iniziale al processo di riforma.
Il nodo centrale resta l’attuazione del Titolo V della Costituzione per il settore dell’istruzione. Attuazione che, ha ricordato la sentenza n. 13/04 della Corte costituzionale, investe le Regioni di grandi e inedite responsabilità, a partire dalla gestione del personale e dalla programmazione unitaria dell’offerta formativa territoriale. Il governo è ora chiamato a dire come intende dare concretezza operativa ai contenuti della legge 5 giugno 2003 (Legge La Loggia) e in che misura ha dato attuazione al decreto legislativo n. 112/1998 che aveva riconosciuto una pluralità di competenza alle regioni nel settore scolastico.