Scuole chiuse: ipotesi riapertura nidi, Infanzia e Primaria subito dopo Pasqua anche in zona rossa

Riportare gli alunni delle scuole dell’Infanzia e della Primaria in classe subito dopo Pasqua anche in zona rossa, modificando quanto previsto dall’attuale Dpcm. E’ questa l’ipotesi a cui diverse forze politiche cominciano a guardare e che sembra sostenere anche la Cei del presidente Bassetti.  Proprio lo scorso 22 marzo è stata la ministra della Famiglia, Elena Bonetti, a dire  di ritenere che dopo Pasqua anche nelle zone rosse, “complice l’aumento delle vaccinazioni”, bisogna “rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria”.

A pensarla come la ministra Bonetti è la presidente della Commissione Infanzia, Licia Ronzulli (Fi). Il Pd, con Paolo Lattanzio e Flavia Piccoli Nardelli, componenti della Commissione Istruzione della Camera, dicono di constatare “con preoccupazione che da qualche settimana, oltre agli altri istituti serrati fin dalla prima fase della pandemia, sono chiusi anche asili e scuole dell’infanzia. Crediamo sia importante diversificare le prossime e necessarie aperture non solo per zone e colori ma anche per fasce d’età, valutando con attenzione se anche nelle zone rosse sia possibile procedere con l’attività almeno di asili nido, scuole d’infanzia e primarie”.

Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di FdI chiede che il Governo Draghi lavori per riaprire le scuole in presenza, così come Giorgia Meloni, che dice che Fratelli d’Italia “è al fianco dei genitori, dei ragazzi e degli insegnanti che sono scesi in piazza in tutta Italia per protestare contro la didattica a distanza e chiedere di riaprire asili e scuole”. Il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso (Lega) chiede che il mondo della scienza operi una sintesi sul contagio nelle scuole e poi fornisca le indicazioni necessarie alla politica, “per prendere decisioni rapide ed efficaci”.

A favore della riapertura delle scuole anche in zona rossa sono pure i presidi del Lazio che chiedono però prevedere anche tamponi obbligatori per gli studenti. Anche i Cinque Stelle con il capogruppo in Commissione Cultura a Montecitorio Gianluca Vacca tornano a chiedere al Governo che almeno gli alunni di asili nido, scuole dell’infanzia ed elementari tornino subito in classe, e che si lavori per riportare tra i banchi anche tutti gli altri il prima possibile. Di medesima opinione Noi con l’Italia, Leu e Iv.

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in tutte le occasioni ribadisce che la scuola in questi mesi “non è stata ferma, né chiusa” e assicura che “si tornerà in presenza” appena le condizioni lo permetteranno. Intanto per il 26 marzo il Comitato Priorità alla scuola, i Cobas e i precari hanno indetto un giorno di “sciopero dalla DaD”.