Scuola pubblica, a carico dei genitori fino all’80% delle spese

Un’inchiesta del quotidiano La Repubblica sui licei di 10 grandi città italiane (Torino, Milano, Genova, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari), basata sulle informazioni tratte dal link ‘scuola in chiaro’, il portale del Miur inaugurato lo scorso 12 gennaio dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, mostra che il contributo complessivo, spesso ‘volontario’, versato ad inizio anno dalle famiglie supera abbondantemente quanto le stesse scuole ricevono dallo Stato e dagli enti pubblici e locali, e può arrivare anche oltre l’80% per cento dell’intero budget necessario per ampliare l’offerta formativa (corsi pomeridiani e attività sportive, giornalini d’istituto e recite teatrali, gite e viaggi d’istruzione, corsi di lingua straniera e per conseguire la patente informatica, rivolti a prof e studenti, corsi per ottenere il patentino per i ciclomotori, assicurazione ecc.).

Il contributo offerto dalle famiglie alle scuole contribuisce peraltro a pagare anche carta igienica, materiale di cancelleria, toner e carta per le fotocopie e perfino i detersivi per mantenere puliti gli ambienti scolastici.

In cima alla classifica dei 223 licei presi in considerazione c’è il liceo scientifico Cannizzaro di Roma che riceve l’82,3 per cento delle proprie entrate ‘da privati’ (per la quasi totalità i genitori stessi). Seguono i classici Beccaria e Manzoni di Milano, (80,3 e l’80,1%).

Da Nord a Sud la quota di finanziamenti pubblici aumenta e cala il sostegno delle famiglie. A Cagliari i finanziamenti non pubblici che entrano nelle casse dei licei raggiungono mediamente il 26 per cento, a Napoli il 28 per cento, a Palermo il 18 per cento , a Bari il 19%. La città che chiede e ottiene di più  dai genitori  è Milano, dove i contributi provenienti dai genitori superano il 60% del totale. Mediamente sono i licei classici quelli che attingono di più dai contributi dei genitori.

La classifica si limita per ora ai licei, ma è noto che anche molti istituti tecnici e professionali chiedono contributi consistenti ai genitori, a volte anche superiori a quelli chiesti dai licei, come Tuttoscuola ha da tempo segnalato.