Scuola media: 542 classi mancanti al Centro-Nord sono rimaste al Mezzogiorno

Nella scuola secondaria statale di I grado gli alunni erano 1.704.479 nel 2001-02, sono risultati 1.683.177 nel 2011-12, con un conseguente calo di 21.302 unità (-1,2%).

Il decremento della popolazione scolastica e i diversi interventi di razionalizzazione hanno determinato una contrazione nel numero delle classi: erano 81.652 all’inizio del decennio, sono risultate 76.537 nel 2011-12 con una diminuzione di 5.115 unità (-6,3%).

Anche per questo settore scolastico, per mantenere i rapporti esistenti nel 2001-02, il numero medio di alunni per classe avrebbe dovuto variare di una uguale percentuale in tutti i territori, adattandosi alla variazione demografica intervenuta (in aumento o in diminuzione). In questo modo il numero delle classi sarebbe variato in base alla variazione della popolazione scolastica.

Le cose non sono andate così.

Nel Nord Est, ad esempio, dove la popolazione scolastica è aumentata nel corso del decennio di 41.444 unità, avrebbero dovuto esserci 12.747 classi; invece ne sono state assegnate 12.437, cioè 310 in meno. E se il Nord Est ha avuto complessivamente 310 classi in meno di quelle a cui aveva diritto, il Nord Ovest -174 e il Centro -58. Complessivamente al Centro-Nord avrebbero dovuto andare 542 classi (e più di 1.400 docenti).

Le cose sono andate molto meglio al Sud e nelle Isole; nelle regioni meridionali complessivamente sono rimaste 397 classi che avrebbero dovuto non essere aperte a causa del decremento demografico; nelle regioni insulari 145. Un totale di 542 classi, appunto, con relativo maggiore organico.