Scuola digitale: è tra docente e tecnologica la sfida decisiva

Nel 1987, in piena rivoluzione informatica, il Nobel per l’economia Robert Solow scriveva: “Si possono vedere computer dappertutto, tranne che nelle statistiche della produttività”[1]. Quello che è diventato noto come il paradosso di Solow constatava che l’enorme investimento in hardware di quegli anni non avesse ancora determinato un impatto economico significativo, creando dunque uno iato fra percezione diffusa dell’importanza dei computer e assenza di loro esiti misurabili. In un certo senso, le tecnologie educative – strumenti (pc e tablet), connessioni alla rete e software di apprendimento – si trovano oggi in una situazione simile: mentre la loro presenza è sempre più diffusa nelle scuole in tutto il mondo è molto difficile individuare un sensibile miglioramento degli apprendimenti attribuibile al loro impiego. È ragionevole ipotizzare che prima o poi le Ict modificheranno il modo di istruire le persone, così come hanno cambiato la nostra vita quotidiana. Oggi però questi effetti non si scorgono ancora. Con l’aiuto di qualche dato italiano e internazionale, abbiamo provato ad approfondire l’argomento nel numero di settembre di Tuttoscuola in un articolo a firma di Andrea Gavosto, presidente della Fondazione Giovanni Agnelli.

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I dati Ocse-Pisa sui quindicenni del 2015 rivelano che l’accesso degli studenti italiani alle tecnologie è complessivamente soddisfacente, con una veloce riduzione del divario con gli altri paesi: ad esempio, nel 2015 la percentuale di aule connesse a internet era salita al 70% dal 52 di due anni prima; quella di aule dotate di LIM era del 42%, rispetto al 29 del 2013. Progressi anche nell’uso delle tecnologie: nel 2015 la percentuale di studenti che navigavano in rete per fare i compiti era del 46%, contro una media Ocse del 48; la quota di coloro che caricavano e scaricavano materiale didattico dal sito della scuola era addirittura del 25%, in media Ocse e nettamente superiore a quella della Germania (9%).

I Millennials appaiono dunque abituati a utilizzare rete e strumenti, soprattutto gli smartphone, per lo studio, in classe e fuori: del resto, questo riflette un atteggiamento più generale, che vede i quindicenni italiani trascorrere, al di fuori della scuola, ben 165 minuti al giorno online, fra le durate maggiori nei paesi avanzati.

Come prevedibile, la disponibilità di tecnologie varia moltissimo da regione a regione: ad esempio, la percentuale di aule connesse a internet passa dall’82% dell’Emilia-Romagna al 59 della Calabria. Evidentemente, i 580 milioni di euro investiti dal 2007 al 2012, grazie al Piano scuola digitale e ai Pon, hanno dato frutti concreti: se saranno effettivamente spesi gli oltre 1.000 milioni (di cui 500 per hardware) previsti dal piano digitale del 2015, il ritardo infrastrutturale delle nostre scuole dovrebbe rapidamente annullarsi.

Notizie meno positive si registrano invece dal lato dell’efficacia delle tecnologie educative, in Italia come altrove. Una recente rassegna delle numerose sperimentazioni condotte in modo scientificamente rigoroso negli Stati Uniti e in altri paesi[2] suggerisce che in generale la disponibilità di pc e internet non migliora gli esiti scolastici. Un’interpretazione diffusa[3]è che l’effetto delle tecnologie sugli apprendimenti sia non lineare, soprattutto per gli studenti di origine più modesta: un uso maggiore dell’Ict porta inizialmente a migliorare i risultati, ma con un uso eccessivo– e forse senza la giusta guida didattica – il rendimento cala. Abbiamo approfondito la questione nel numero di settembre di Tuttoscuola.

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[1]Robert Solow, “We’d better watch out”, New York Times Book Review, July 12, 1987, pag. 36
[2] Maya Escueta, Vincent Quan, Andre Joshua Nickow, and Philip Oreopoulos, Education Technology: An Evidence-Based Review, NBER Working Paper No. 23744, August 2017
[3]Si vedaRodrigues, Margarida; Biagi, Federico, Digital technologies and learning outcomes of students from low socio-economic background: An Analysis of PISA 2015, EUR 28688 EN, doi:10.2760/415251