Sciopero scuola 23 marzo: quello che c’è da sapere

Il Miur ha comunicato che le organizzazioni sindacali Anief e SAESE hanno proclamato uno sciopero scuola per l’intera giornata del 23 marzo.

Allo sciopero scuola ha aderito il sindacato Cobas, limitatamente ai docenti di scuola dell’infanzia e primaria.

Poiché l’azione di sciopero scuola in questione interessa il servizio pubblico essenziale “istruzione”, il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure  fissate dalla legge 146/1990.

I dirigenti scolastici devono comunicare tempestivamente, attraverso il portale SIDI – menu “I tuoi servizi”, area “Rilevazioni” – i seguenti dati: il numero dei lavoratori dipendenti in servizio; il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero anche se negativo; il numero dei dipendenti assenti per altri motivi; l’ammontare delle retribuzioni trattenute.

Ricordiamo che il prossimo 23 marzo è anche il giorno in cui, secondo quanto dichiarato dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, nel corso di un incontro con una delegazione di diplomati magistrali a Como, probabilmente l’Avvocatura dello Stato renderà noto il parere richiesto relativamente alla applicazione della sentenza n. 11/2017 con cui il Consiglio di Stato ha disposto la cancellazione dalle GAE di oltre 50 mila diplomati magistrali.

I motivi dello sciopero scuola 23 marzo

I motivi dello sciopero scuola di oggi, 23 marzo, indetto da Anief e Cobas, starebbero tutti nel Contratto scuola. I sindacati confederali, dopo l’approvazione del contratto scuola da parte del Consiglio dei ministri, insistono comunque sulla positività dell’accordo raggiunto. Dopo il passaggio alla Corte dei Conti il nuovo contratto diverrà infatti concretamente operativo. Pino Turi, segretario Uil Scuola, ha addirittura parlato di “sciopero inutile e patti rispettati”.