A Roma si chiude la rassegna teatrale Ileana Ghione: favorite accoglienza e crescita culturale

di Salvatore Di Riso

Si è chiusa  la XVI edizione della Rassegna Teatrale ILEANA GHIONE delle Scuole del Municipio XIII di Roma. A presenziare alla cerimonia è stato il Prof. Gianfranco Bartalotta, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università ROMATRE, coadiuvato dai docenti referenti delle attività teatrali delle scuole e coordinati dal prof. Salvatore Di Riso, ideatore e coordinatore della rassegna stessa. Erano presenti gli alunni che hanno partecipato alla rassegna accompagnati da genitori e parenti.

La rassegna di quest’anno, ha detto il Prof. Di Riso nella presentazione, non ha avuto il contributo finanziario da parte del Municipio e dal Comune di Roma per cui le scuole hanno dovuto provvedere autonomamente all’affitto del teatro per le singole rappresentazioni. Data la situazione economica generale e delle singole famiglie del territorio di riferimento il numero delle scuole partecipanti è stato ridotto, rispetto alla media delle quattordici scuole degli anni precedenti e dei circa cinquecento alunni protagonisti. Non si è voluto privilegiare i più benestanti, ma semplicemente non interrompere una iniziativa di tanta importanza formativa e che tanto successo ha avuto negli anni.

In effetti, una delle forti motivazioni della rassegna è stato proprio il tentativo di organizzare un’attività che potesse favorire la comunicazione, l’accoglienza e la crescita  culturale comune in una popolazione, soprattutto giovanile, diversa per provenienza geografica, per situazione economica, per livello di istruzione. Per questo motivo, durante gli anni l’attività teatrale si è diffusa in tutte le scuole del territorio e in molte scuole anche in ogni classe. Anzi, in alcuni Istituti, quasi forzando una direttiva ministeriale, si è adottato l’aiuto di esperti esterni per collaborare con i docenti, durante l’orario delle lezioni. E questo, in modo particolare, in zone  caratterizzate da situazioni sociali precarie e degradate, dove tale attività si è dimostrata risolutiva di conflitti familiari e della dispersione scolastica. Per non parlare dell’inserimento efficace e fecondo nell’ambito scolastico di alunni “problematici” e affetti da carenze psico-fisiche. Quanti ragazzi con situazioni di disagio sono diventati leader positivi per tutto il gruppo.

Per la durata nel tempo dell’iniziativa, per il numero dei partecipanti, per il livello di preparazione degli alunni e i risvolti nella educazione e crescita culturale, la rassegna teatrale può ritenersi una esperienza quasi unica nel mondo scolastico.

Se il numero dei partecipanti è stato in qualche modo limitato, non lo è stato l’interesse la passione e l’amore per il teatro da parte degli alunni. Anzi, è aumentato la consapevolezza e un protagonismo attivo da parte anche dei più piccoli. Basti pensare che il gruppo dell’ Istituto Alfieri, formato da cinquantasei ragazzi del terzo anno della Scuola Primaria, ha mostrato una grinta unica e brillante. Il gruppo, aiutato dai bravi docenti, ha scritto un libretto apposito, dal titolo Tecno Caos…un’avventura a spasso nel tempo, da cui ha tratto il testo per la rappresentazione teatrale assegnando ad ognuno una parte diversa. E’ stata commovente la maturità con cui questi ragazzini hanno spiegato il messaggio della loro rappresentazione, e cioè che la tecnica non è tutto nella vita se manca la fantasia, ed è proprio la fantasia che fa sognare ed apre nuovi orizzonti.

All’Alfieri ogni classe fa teatro con successo e l’anno scorso questo gruppo ha partecipato anche alla trasmissione Rai di Telethon .

Di non minore interesse e calore partecipativo è stato il gruppo dell Istituto Pontificio S. Apollinare formato, quest’anno, da ragazzi della Scuola Secondaria di Primo e Secondo Livello. La rappresentazione, dall’ambizioso titolo Draghi a Berlino, ha riscosso grande successo tra il numeroso pubblico che ha letteralmente riempito il teatro. “Rappresentazione molto bella ed educativa, che ha divertito e ha dato un bel messaggio” ha commentato alla fine il Preside Mons. Vincenzo Pacelli. Il testo, scritto di ragazzi, è stato interpretato con convinzione e con particolare bravura soprattutto da parte di alcuni. Anche la spiegazione che ne hanno dato alla cerimonia finale è stata molto convincente, partecipata e briosa.

L’Istituto S. Apollinare da quattro anni sta partecipando alla Rassegna e lo fa con impegno e successo.

La Rassegna accoglie anche manifestazioni non direttamente teatrali, come le performances delle scuole ad indirizzo musicale. Così l’IC A. Rosmini ha sempre partecipato con l’orchestra dei ragazzi. Quest’anno un’orchestra di ottanta elementi formata da un ensemble di pianoforti, violini, chitarre e flauti ha eseguito con maestria un programma di colonne sonore di films, brani tratti da Carmina Burana e composizioni di maestri della scuola.

Il successo della Rassegna si estende sempre più nel territorio e quest’anno ha chiesto di parteciparvi anche un’altra scuola, la San Giovanni Battista,+ che ha rappresentato con disinvoltura e padronanza della scena una rivisitazione dello storico Peter Pan.

Particolare plauso ha meritato anche la Scuola Corrado Alvaro che, con due classi terminali della Scuola Primaria, ha voluto dare un saluto di fine corso ricordando Roald Dahl, nel centenario della sua nascita, uno scrittore creativo ed originale di libri per ragazzi. La rappresentazione fatta con eleganza e intercalata da bei canti e balletti è riuscita a strappare lacrime di commozione ai presenti. Nella spiegazione della cerimonia finale il gruppo dei ragazzi ha voluto sottolineare, mostrando maturità e consapevolezza, che nella vita bisogna affrontare le difficoltà senza timore o abbattimento ma con la speranza di un futuro migliore.

C’è da sottolineare, comunque, che, nonostante l’età dei ragazzi protagonisti e lo scopo più educativo che di vera performance, la qualità delle rappresentazioni è stata alquanto invidiabile. E questo è il frutto della esperienza maturata nei lunghi anni di rassegna dagli insegnanti e dagli esperti che li hanno coadiuvati e che ha fatto sì che l’attività teatrale avesse sempre maggiore successo. La rassegna è diventata negli anni un elemento di elevamento culturale del territorio, di aggregazione costante tra abitanti divisi da situazioni economiche e da provenienze etniche diverse, un’occasione di riscatto per i meno abbienti e per chi soffre di problemi psico-fisici.

La rassegna teatrale è ormai un appuntamento annuale da non mancare. Essa, hanno commentato i rappresentanti dell’Ufficio Cultura del Municipio, rappresenta l’unica iniziativa realmente creativa, costruttiva e unificante del territorio.

Significative e profonde sono state le parole con cui il Prof. Bartalotta ha commentato l’iniziativa. L’attività teatrale “non è un passatempo, anche se a volte può esserlo, ma è un crescere di uomini, di cittadini, e fa capire il mondo. Essa aiuta a conoscere l’infinita quantità di cose che ignoriamo, cioè è un continuo arricchimento. Se continuerete così vi arricchirete di emozioni, in contrapposizione all’indifferenza della globalità del mondo, perché il mondo tende verso il materialismo. Ed è importante che un bel gruppo, come il vostro, conservi i valori opposti al materialismo del mondo. La cosa fondamentale sono i valori fondanti, e cioè l’amicizia, l’amore, anche verso il prossimo, e poi l’amore per la cultura.

Viviamo in una società che dimentica, che ha poca memoria, come i personaggi dell’assurdo della metà degli anni Cinquanta, che non solo non comunicano, ma non hanno neppure memoria. Quindi noi dobbiamo recuperare la memoria, arricchire il bagaglio culturale e crescere come cittadini del futuro”.

Le parole del Prof. Bartalotta hanno trovato molto consenso tra i docenti e gli alunni per cui ne è seguito un dibattito fatto di commenti, di domande e di proposte.

 La cerimonia si è chiusa con la consegna di attestati ad ogni gruppo, accolti con grande entusiasmo e soddisfazione.