Ritorno a scuola: precisazioni su organizzazione didattica e organico Covid. La nota del MI

Dal 7 gennaio 2021 le scuole superiori che si trovano nelle zone gialle e arancioni organizzeranno la presenza a scuola del 75% degli studenti, garantendo comunque le attività di laboratorio e di inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali. A seguito della pubblicazione del DPCM del 4 dicembre 2020, il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole una nota in cui chiarisce alcuni punti relativi in particolare all’organizzazione didattica e all’organico covid.

Leggi la nota integrale del Ministero dell’Istruzione

Innanzitutto il MI chiarisce che il limite del 75% di studenti  può essere variamente modulato (anche per classi, classi parallele, indirizzi), in considerazione delle esigenze delle istituzioni scolastiche finalizzate a garantire un ottimale svolgimento del servizio e con riferimento alle necessità di garantire le condizioni di sicurezza.

Per quanto poi riguarda l’organico Covid, il Ministero precisa che non si tratta di un inesistente “organico di potenziamento”, ma di risorse di personale destinate, per quanto riguarda i docenti, a garantire una migliore gestione dei gruppi classe, al fine di ottimizzarne la numerosità e, per quanto riguarda il personale ATA, volta ad attuare le attività necessarie alla garanzia del diritto allo studio nonché alla sicurezza e all’igiene degli ambienti. Al predetto personale docente, va garantito un orario di servizio il più possibile stabile nonché, al pari dell’organico dell’autonomia, l’assegnazione prioritaria alle classi su orario curricolare.

Una particolare segnalazione del MI, in questo senso, riguarda la scuola dell’infanzia e primaria, dove è necessario, per quanto possibile, assicurare alle classi sull’orario curricolare docenti perlomeno iscritti al corso di laurea di Scienze della formazione primaria.

Il Ministero sottolinea inoltre che, sulla base del DPCM sono consentiti gli esami di qualifica dei percorsi di IeFP, secondo le disposizioni emanate dalle singole regioni. 

ll MI ricorda inoltre che il lavoro di predisposizione degli istituti di secondo grado per la riapertura del prossimo 7 gennaio prevede un ruolo specifico per i dirigenti degli UAT (Uffici Amministrativi Territoriali), chiamati a far parte del tavolo di coordinamento “costituito presso ciascuna prefettura – UTG e nell’ambito della Conferenza provinciale permanente “ presieduto dal Prefetto, per la definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto a tal fine utilizzabili, volto ad agevolare la frequenza scolastica anche in considerazione del carico derivante dal rientro in classe di tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Al predetto tavolo di coordinamento partecipano il Presidente della provincia o il sindaco della città metropolitana, gli altri sindaci eventualmente interessati, i dirigenti degli ambiti territoriali del Ministero dell’istruzione, i rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, delle Regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, nonché delle aziende di trasporto pubblico locale.

All’esito dei lavori del tavolo, il Prefetto redige un documento operativo sulla base del quale le amministrazioni coinvolte nel coordinamento adottano tutte le misure di rispettiva competenza.

 

 

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