Ritorno a scuola: il coraggio di accettare il cambiamento

Di Mikol Kulberg Taub

Oggi, dopo tanti mesi, abbiamo trovato l’occasione di incontrarci con i bambini che andranno in prima per consegnare loro i diplomini, cioè gli attestati che dicono ai nostri piccoli allievi che sono pronti per passare al grado successivo. Oggi ho compreso il valore di questo rito di passaggio. Dopo aver  letto loro una poesia scritta da me per l’occasione, ho detto ai bimbi che oggi ci trovavamo al parco, oltre che per fare merenda, perché a loro spettava il compito di crescere e andare alla scuola primaria e a noi maestre invece quello di ricordarci sempre di loro a questa età.  

Nella scuola dell’infanzia la routine giornaliera e settimanale aiuta a scandire il tempo, a suddividerlo e conoscerlo, fungendo da supporto al bambino che in essa trova sicurezza. La routine scolastica alla scuola dell’infanzia è un anticipatore con funzione di regolazione sociale.

In questo anno scolastico sono venuti a mancare tanti eventi che scandivano l’anno scolastico e lo rendevano simile all’anno precedente. O meglio, abbiamo vissuto in maniera totalmente nuova la festa del papà, la pasqua, la festa della mamma e i saluti di fine anno e tanti altri momenti. L’esperienza della didattica a distanza ci ha costretti tutti, docenti e famiglie a vivere esperienze inedite. In teoria, poiché una buona didattica dovrebbe cercare sempre di essere innovativa, il cambiamento che la didattica a distanza si è si portata dietro dovrebbe averci aiutato a progredire nella qualità della proposta pedagogica.

Eppure a pochi giorni dall’inizio della scuola la sensazione di smarrimento è molto comune tra noi docenti, della scuola dell’infanzia e non solo.

Nessuno ha la ricetta giusta per fa funzionare al meglio l’anno che verrà. Ci vuole solo coraggio: coraggio nell’accettare cambiamento che è atto e coraggio di adattare il vecchio con il nuovo.

Trovare il modo di conciliare quanto di innovativo è emerso con la Dad con quanto di strepitosamente valido si applica alla scuola dell’infanzia da sempre, per una Pedagogia Rinnovata, non Nuova.