Riforma Moratti/2: le critiche di Comuni e Comunità montane

Altre nubi all’orizzonte sul disegno di legge delega per la riforma dei cicli. In attesa del parere della Conferenza unificata tra Stato, Regioni e Città, l’Anci e l’Uncem, associazioni dei Comuni e delle Comunità montane, prendono una posizione critica (ANCI e UNCEM sul testo di disegno di legge di riforma dei cicli scolastici) verso la proposta Moratti.
Perchè? Considerano inaccettabile il ricorso alla legge-delega, che li escluderebbe da decisioni che ormai, per effetto della recente riforma costituzionale, sono di competenza anche di Regioni ed Enti locali. Anci e Uncem sottolineano anche come “il cambio di ministri che azzera, in alcuni casi, riforme faticosamente messe a punto, se da un lato legittima una visione diversa di una nuova classe dirigente, dall’altro esaspera lo sforzo dei Comuni che devono adattare sul territorio scelte che cambiano troppo rapidamente”.
Entrano poi nel merito di alcuni specifici aspetti della riforma Moratti, per i quali avanzano richieste di modifica. Uno dei punti più dolenti è rappresentato dal sostegno finanziario: “se i Comuni dovranno concorrere a favorire queste iniziative, dovrà essere sempre chiarita la fonte degli interventi finanziari”. Solo sull’incremento dei servizi che i Comuni dovrebbero predisporre per l’anticipo dell’ingresso alla scuola dell’infanzia Anci e Uncem stimano un costo aggiuntivo da coprire di 1.300 miliardi.