Riforma della scuola: i compiti a casa del ministro

Lo stop improvviso che ha subito il ddl sul riordino dei cicli, che dovrà essere rivisto per ottenere il via libera del governo, conferma che molte delle questioni che “TuttoscuolaNEWS” aveva sollevato nell’ampio lavoro di approfondimento dedicato, fin nei dettagli, al documento della commissione Bertagna, erano centrate.
Cosa ha indotto infatti venerdì scorso alcuni ministri, nella sala consiglio di palazzo Chigi, a chiedere al ministro Moratti e al premier Berlusconi, di spegnere la lavagna luminosa, di mettere da parte grafici e indicatori e di riflettere una volta di più sugli aspetti educativi della grande riforma della scuola? Le perplessità avanzate dai colleghi della Moratti riguardano l’ingresso a sei anni nel ciclo formativo, le competenze regionali in materia di istruzione professionale e la copertura finanziaria del provvedimento. Temi sui quali avevamo già offerto ai nostri lettori elementi di riflessione e analisi, gli stessi che più di un ministro non ha voluto risparmiare alla Moratti che ha dovuto ingoiare il rospo e tornare a Viale Trastevere con i compiti a casa. Torniamo, a nostra volta, su quanto già scritto e approfondito su questi temi, e non facciamo mancare il nostro consueto contributo settimanale ad una seria riflessione su una riforma tanto discussa e delicata.