Riforma dei cicli: la scelta si fa a 14 anni

Aveva suscitato scalpore qualche giorno fa la notizia, ripresa da alcuni quotidiani, che nel modello di riforma della riforma dei cicli messo a punto dalla commissione Bertagna gli allievi avrebbero dovuto scegliere l’indirizzo di studi a 12 anni (11 secondo “la Repubblica”).
L’ex ministro De Mauro aveva immediatamente commentato la notizia, osservando che l’Italia non è la Germania, dove appunto la scelta viene fatta, a quella età, tra tre diverse scuole medie.
L’equivoco sembra essere nato dal fatto che nella nuova configurazione prevista per la scuola di base (8 anni divisi in quattro bienni) si prevede una forte caratterizzazione degli ultimi due anni in senso orientante. Ma sembra certo che ciò non comporterà una diversificazione delle classi, o la suddivisione degli allievi in sottogruppi che seguono stabilmente insegnamenti differenti.
L’obiettivo è di mettere gli allievi in condizione di effettuare scelte più consapevoli e motivate, almeno tra le principali aree (liceale o tecnico-professionale) e, all’interno delle aree, tra i principali indirizzi. Ma questa scelta sarà fatta comunque alla fine del biennio, e non all’inizio. Il primo anno di scuola o formazione secondaria sarà inoltre unitario (non unico), in modo da consentire agli allievi un certo grado di mobilità orizzontale.