Riforma: addio ai ‘moduli’?

La riforma Moratti è sulla pista di decollo. Si stringono i tempi per l’approvazione in prima lettura, da parte del Consiglio dei Ministri, del primo dei tanti decreti legislativi che il Governo dovrà adottare entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge n. 53/2003: quello riguardante la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione.
Per questi ordini di scuola le novità ci saranno già dal prossimo settembre, se il relativo decreto sarà perfezionato in tempo utile.

 

L’idea che circola è che il decreto legislativo sul primo ciclo di istruzione manderà in pensione i “moduli” della vecchia scuola elementare (3 maestri ogni 2 classi) per sostituirli con i “docenti con compiti di tutorato” della nuova scuola primaria (da 18 a 21 ore nella stessa classe, almeno nei primi 3 anni). Cambierebbero orari e funzioni dei docenti della scuola primaria.


Ma in Consiglio dei ministri su questo tema potrebbe esserci battaglia. Secondo quanto risulta a Tuttoscuola, i ministri dell’UDC si opporranno ad eventuali forzature interpretative della delega. E la legge non sembra dare alcuna indicazione sull’eliminazione dei moduli, pur ribadendo l’autonomia delle istituzioni scolastiche: questa verrebbe notevolmente limitata, dicono all’UDC, almeno per ciò riguarda gli aspetti organizzativi e didattici, se il docente-tutor fosse imposto dalla legge, anziché essere liberamente scelto, per esempio, dalle scuole.

La questione è delicata, perché il ritorno al maestro unico, o “prevalente”, faceva parte del programma elettorale di Forza Italia, che ne aveva fatto, e ne fa, una questione di principio. Il prossimo Consiglio dei ministri offrirà dunque una prima occasione di verifica dei consensi e dei dissensi in materia.