Ricciardi: scienza ignorata, DaD inevitabile. E De Luca: vado avanti

In una intervista al Messaggero di oggi Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute e ordinario di Igiene all’Università Cattolica di Roma, dichiara senza mezzi termini che sulla scuola “non si stanno prendendo decisioni sulla base delle evidenze scientifiche. In questo modo non si fermerà la pandemia” e di conseguenza tornerà la DaD: “le scuole chiuderanno de facto, perché con i contagi in classe scatterà la didattica a distanza”. A suo giudizio “nell’insieme le misure prese non sono basate sull’evidenza scientifica a cui si è voluto derogare. E questo è pericoloso. La situazione è esplosiva. Con la Omicron non possiamo permetterci di far circolare dei falsi negativi. Bisognava applicare l’obbligo del Super green pass, ottenuto solo con il vaccino o con il superamento dell’infezione, a tutte le attività. Tutte. E l’obbligo vaccinale solo per gli over 50 non è sufficiente”.

Per quanto riguarda i bambini “serviva una campagna vaccinale di massa“. E nvece “per la fascia di età 5-11 anni stiamo andando molto lentamente. Dovremmo mandare squadre di vaccinatori nelle scuole, proteggere i bambini rapidamente. E poi c’è il problema dell’aerazione delle classi, per la quale non è stato fatto nulla. Si devono installare nelle classi degli impianti, molto semplici, che rilevano l’anidride carbonica perché la saturazione dell’aria favorisce il contagio ed è il momento di aprire le finestre e favorire il ricambio d’aria. Ma sull’aerazione a scuola non è stato fatto nulla”. 

E’ pessimista Ricciardi:  “con un numero di positivi così alto la riapertura delle scuole farà incrementare ulteriormente i casi. Se si applicano le misure che ho illustrato, nella prima settimana di febbraio la situazione migliorerà, altrimenti si proseguirà con l’incremento. Gli ospedali in alcune aree del Paese già questa settimana entreranno in crisi, tra due settimane succederà in numerose regioni”.

Ricciardi, per quanto autorevole, è un consulente, non ha competenze decisionali. Vincenzo De Luca invece, presidente della Campania, ritiene di essere legittimato a rinviare l’apertura delle scuole nella sua Regione: “Noi riteniamo di muoverci su un piano di piena legittimità. Siamo in una situazione di straordinaria e drammatica emergenza, che solo il governo non vede. La cosa davvero scandalosa è che il governo non ha riunito il Comitato tecnico scientifico come chiesto da tutte le Regioni, per avere una base sanitaria oggettiva e autorevole su cui fondare le decisioni. La nostra ordinanza invece, è conseguente alle valutazioni della nostra Unità di crisi e di tutti i dirigenti sanitari, sul piano epidemiologico e vaccinale“.

E a chi chiede quale documentazione consegnerà ora al Tar per giustificare lo stop, dopo che nello scorso novembre i magistrati amministrativi avevano bloccato una sua analoga decisione per carenza di motivazioni, risponde così: “Consegniamo al Tar i dati oggettivi che motivano la gravità della situazione: Rt a 1,78; impossibilità concreta di tracciamenti, esaurimento dei posti letto pediatrici, e vaccinati sotto i 12 anni al 15%. Dobbiamo aspettare le tragedie per decidere misure di prevenzione minima, del tutto proporzionate e che non coinvolgono gli istituti superiori, con tassi di vaccinazione più elevati? C’è chi guarda in faccia la realtà e chi è interessato a ‘fare finta’. Noi pubblicheremo subito dopo le motivazioni fornite al Tar“.

Chissà se nella conferenza stampa di oggi il presidente Draghi proverà ad affrontare la questione.