Regione Emilia e Cgil Scuola, contro una ‘riforma incostituzionale’

Una legge regionale per dire un “un chiaro no alla regionalizzazione del sistema scolastico”, e una lettera a tutti i presidenti delle Regioni per sollevare la questione d’incostituzionalità della legge Moratti: sono le iniziative messe in cantiere rispettivamente dall’assessore alla scuola dell’Emilia Romagna, Mariangela Bastico e dal segretario della Cgil Scuola che affilano le armi per contrastare la riforma della scuola targata Letizia Moratti.

Bastico ha spiegato in più occasioni i punti cardine del progetto-legge che verrà approvato in giunta lunedì prossimo. Il progetto, “frutto di un anno di lavoro e molto concertato grazie anche all’apporto di 2000 persone del mondo della scuola e 200 pareri formalizzati”, si è sviluppato attorno all’idea di “una scuola che non lascia indietro nessuno” e può essere quindi anche riassunto con lo slogan “non uno di meno”.

Bastico ha ricordato ancora come il progetto-legge della regione Emilia Romagna in materia di educazione scolastica “non introduce norme sull’ordinamento, come del resto prevede il nuovo testo della Costituzione, ma contiene una serie di interventi atti a ridurre gli effetti più gravi della riforma Moratti”, primo fra tutti quello di aver abbassato l’obbligo.

Anche Panini, segretario nazionale CGIL-Scuola, ha definito la legge Moratti “illegittima dal punto di vista costituzionale” e ha preannunciato l’intenzione del sindacato di inviare una lettera formale ai “governatori” regionali rivolgendo loro l’invito a rivolgersi alla Suprema Corte per sollevare la questione della incostituzionalità.