Raffica di riforme in arrivo

Il pacchetto di riforme scolastiche varato dal Consiglio dei ministri di ieri va ben al di là delle previsioni della vigilia. Il ripristino degli istituti tecnici e professionali all’interno del sistema di istruzione secondaria superiore comporta la radicale abrogazione dei licei tecnologici ed economici previsti dalla riforma Moratti, e insieme all’istituzione di Poli tecnico professionali (almeno uno in ogni Provincia, dice il decreto legge) prefigura la redistribuzione dell’istruzione secondaria superiore in due grandi aree di pari dignità e consistenza, quella liceale e quella tecnico-professionale.

Un modello singolarmente vicino a quello che la riforma Moratti aveva inizialmente enunciato, ma che era stato poi contraddetto dal decreto legislativo sul secondo ciclo n. 226 dell’ottobre 2005, che dopo un periodo di forti esitazioni aveva scelto la strada della licealizzazione dell’intera istruzione tecnica.

In arrivo, anche la riforma degli organi collegiali della scuola, di cui faranno parte anche rappresentanti degli enti locali, dell’università e delle realtà economiche, sociali e culturali presenti nel territorio, nonchè l’istituzione di un fondo perequativo per le scuole non beneficiarie delle donazioni, le quali saranno detassate, in analogia con il trattamento fiscale previsto per le Fondazioni. La politica scolastica del governo, che sembrava negli ultimi tempi esitante, fa con questi provvedimenti un notevole scatto in avanti.