Quell’alto tasso di precarietà (anche relativo) rilevato da Tuttoscuola

Chi si occupa di scuola sa bene che una criticità che affligge da decenni il sistema d’istruzione è il notevole tasso di precarietà, causa di non stabilità del personale e di disagio per gli studenti.

Molti possono essere indotti a ritenere che questa situazione critica sia comune anche agli altri comparti e ai servizi pubblici. Ma non è così.

Con una ricerca esclusiva di Tuttoscuola che ha raccolto, analizzato, rielaborato ed approfondito i dati della Ragioneria Generale dello Stato è emersa infatti tutta l’anomalia della scuola rispetto agli altri servizi pubblici. Una sintesi dell’inchiesta – pubblicata nella newsletter settimanale “TuttoscuolaFOCUS” uscita lunedì 15 gennaio 2017 – è disponibile negli articoli correlati evidenziati in questa pagina.

Mentre il tasso di precarietà tra i dipendenti pubblici si aggira intorno al 5,5% (al netto dei dati della scuola), invece il tasso nella scuola, in crescita, sfiora il 15% (14,6%); nei comparti con elevato numero di dipendenti la percentuale di personale con contratto a tempo determinato è sotto la media nazionale (servizio sanitario 4,1%, enti locali 4,9%). Insomma il lavoro precario nella scuola è elevatissimo, come sanno tutti, e non solo in termini assoluti, ma anche relativi, se confrontato con il resto del pubblico impiego.

Si tratta di una fotografia che toglie al popolo della scuola anche il “mezzo gaudio” di condividere “il mal comune” con i colleghi della pubblica amministrazione. Di questo non c’era probabilmente piena consapevolezza nell’opinione pubblica e neanche all’interno del mondo della scuola (tolti forse i super addetti ai lavori), almeno con la nitidezza offerta dai dati da noi presentati. Da qui anche la rilevanza dell’inchiesta, costata molto lavoro agli specialisti della redazione di Tuttoscuola.

La ricerca esclusiva di Tuttoscuola non si è fermata ai dati. E’ risalita anche – con approfondimenti e comparazioni – alle cause, ai fattori strutturali che incidono di più sulla precarietà della scuola: i posti di sostegno in deroga e gli spezzoni di cattedra, nei cui confronti è stata auspicata nel nostro servizio per la prossima legislatura una decisa azione di stabilizzazione.

L’indagine ha trovato apprezzamento in diversi ambienti politici e sindacali, oltre che tra i nostri lettori.