Quel ritardo che può pregiudicare l’inizio del prossimo anno scolastico

Due mesi di ritardo per pubblicare i bandi (primi di febbraio anziché 1° dicembre) probabilmente erano sembrati al ministero un tempo ancora sufficiente per assicurare la conclusione del concorso in tempo utile per l’inizio del prossimo anno scolastico. E con i giorni contati per rispettare i tempi minimi e non ritardare le scadenze programmate, è stata anche eliminata la preselezione per i concorsi dell’infanzia e della primaria. Invece …

La mancata approvazione da parte del Consiglio dei Ministri rischia ora concretamente di compromettere la regolarità di avvio dell’anno scolastico. E potrebbe esserci di più.

Come minimo, la road map dei concorsi subirà un’altra settimana di ritardo.

Se fosse di più, dopo gli scritti, dopo gli orali e dopo l’approvazione definitiva delle graduatorie, le nomine in ruolo potrebbero arrivare ad anno scolastico già avviato con effetti non positivi sulla regolarità di avvio delle lezioni (nomine di supplenti fino all’arrivo dell’avente titolo, carosello di insegnanti nominati).

Ma se il ritardo fosse maggiore, potrebbe esserci addirittura il rischio di avere la pubblicazione delle graduatorie definitive dopo il 31 agosto.

In questo caso gli effetti di nomina del concorso si avrebbero a decorrere dall’anno scolastico successivo.

Poiché normalmente le nomine in ruolo vanno al 50% al concorso e al 50% alle GAE, sul 100% dei posti vacanti al 31 agosto 2016 verrebbero nominati gli iscritti delle GAE (soltanto per le graduatorie non esaurite) che restituirebbero la loro quota l’anno dopo.

Se tutto questo succedesse, per i posti delle classi di concorso esaurite (come, ad esempio, la classe A26 di matematica per la scuola secondaria di I grado) non vi sarebbero nomine in ruolo di alcun tipo (sia da GAE sia da concorso), rinviando di un altr’anno la normalizzazione della disciplina e confermandone la precarietà.