Concorso DS: i motivi del contendere

Quel pasticciaccio del concorso DS/1

Circa tre quarti dei candidati che hanno superato lo scritto del concorso DS hanno già affrontato anche la prova orale e quel quarto rimanente si accinge a farlo nel prossimo mese. Per tutti, ma in particolare per questi ultimi, la notizia dell’ordinanza del TAR Lazio che fissa al 2 luglio la sentenza breve per decidere le sorti della prova scritta sta tenendo comprensibilmente con il fiato sospeso in uno stato d’ansia che, indubbiamente, non aiuta ad affrontare serenamente la prova conclusiva.

Saranno i giudici amministrativi a decidere, come è ovvio, ascoltando gli avvocati di parte e l’Avvocatura dello Stato; a noi è consentito soltanto invece esprimere, sommessamente, alcune considerazioni.

Dagli atti e da quanto riferito dal settimanale “L’Espresso” che ha portato all’attenzione pubblica la denuncia di circa 300 candidati esclusi che si erano anche rivolti alla Procura della Repubblica, emerge un quadro di singoli comportamenti non corretti da parte di commissari, dubbi sul rispetto dell’anonimato e, soprattutto, la non simultaneità della prova che, secondo il bando, doveva essere unica e simultanea su tutto il territorio nazionale.

Mentre sui singoli episodi e sui dubbi di scarsa trasparenza e oggettività non riteniamo vi siano ragioni gravi e sostanziali per annullare un’intera procedura concorsuale che ha interessato circa novemila candidati esaminati da una quarantina di commissioni, sulla mancata contestualità della prova scritta occorre una riflessione aggiuntiva più approfondita.

I fatti sono noti: il giorno prima della prova scritta il sindaco di Cagliari emetteva un’ordinanza di chiusura degli uffici pubblici (comprese le scuole in cui si dovevano sostenere le prove di tutti i candidati sardi) per rischi di calamità naturali.

Il Miur non aveva fatto in tempo a bloccare la prova negli altri territori e aveva disposto una prova scritta suppletiva un mese e mezzo dopo per i candidati sardi.

La tesi dei ricorrenti per questo sdoppiamento di date è duplice: il bando concorso DS prevedeva una prova unica, i candidati sardi sono stati favoriti.

È vero che il bando disponeva un solo giorno per la prova, ma la causa di forza maggiore, anche se non richiamata, può giustificare, a nostro parere la suppletiva.

È invece da valutare la seconda tesi secondo cui i candidati sardi sono stati favoriti.

È vero? Se sì, in modo sostanziale e non equo?

Per dimostrare che la suppletiva concorso DS ha giocato a favore dei sardi, è stato affermato che la percentuale di candidati della Sardegna che hanno superato lo scritto è maggiore di quella di ogni altra regione. A parte il fatto che il Molise ha avuto una percentuale maggiore, è sufficiente per affermare che oggettivamente i candidati sardi sono stati favoriti?

Ci sia consentito un ragionevole dubbio.