Quei 60 milioni del fondo per l’emergenza epidemiologica che agitano le scuole paritarie

Il decreto legge 73 del maggio scorso che prevedeva misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, in base all’art. 58 ha previsto per la scuola, tra l’altro, “l’acquisto di servizi professionali, di formazione e di assistenza tecnica per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per la didattica a distanza e per l’assistenza medico-sanitaria e psicologica nonché di servizi di lavanderia e di rimozione e smaltimento di rifiuti; l’acquisto di dispositivi di protezione, di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti nonché di ogni altro materiale, anche di consumo, utilizzabile in relazione all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Il DL, oltre allo stanziamento di 350 milioni per le scuole statali, ha disposto anche 50 milioni per le scuole paritarie dalla primaria alla secondaria di I e II grado, dimenticando completamente la scuola dell’infanzia che nel sistema paritario rappresenta da sola quasi il 60%.

In sede di conversione del DL la legge 106 ha rimediato in qualche modo alla clamorosa dimenticanza, aggiungendo 10 milioni al precedente stanziamento.

Più precisamente il nuovo comma 5 dell’articolo 58 prevede che “Alle scuole dell’infanzia e alle scuole primarie e secondarie paritarie, è erogato un contributo complessivo di 60 milioni di euro nell’anno 2021, di cui 10 milioni di euro a favore delle scuole dell’infanzia”.

La nuova formulazione della legge sembra non brillare per chiarezza, lasciando aperte due interpretazioni: alla scuola dell’infanzia potrebbero essere assegnati soltanto i 10 milioni aggiunti in sede di conversione del decreto oppure anche la scuola dell’infanzia potrebbe partecipare alla ripartizione dei 60 milioni, con almeno 10 milioni.

Spetta al ministero risolvere il dilemma nel previsto decreto di attuazione, dando risposta esplicita al criterio di ripartizione del contributo in proporzione al numero degli alunni iscritti nelle istituzioni scolastiche paritarie. Per le scuole paritarie che da anni navigano in situazioni finanziarie critiche, aggravate dal diffuso calo di iscrizioni e oberate anche dai nuovi oneri di spesa per attuare le misure di contenimento del Covid, il contributo rappresenta una boccata di ossigeno. E la differenza, come si può vedere di seguito, non è da poco.

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