Prove di federalismo. Protocollo di intesa in Lombardia

“Rivoluzionario”. Così il quotidiano La Padania del 30 maggio scorso, organo della Lega, definisce il protocollo di intesa siglato la scorsa settimana a Milano tra l’Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia e l’Ufficio Scolastico Regionale della stessa Regione.
Nella stessa pagina il giornale pubblica un entusiastico commento dell’assessore, il leghista Ettore A. Albertoni, già consigliere d’amministrazione della RAI, e il testo del protocollo. Che per la verità tanto rivoluzionario non sembra, perché si pone in linea, in sostanza, con quanto già stabilito da varie norme, e dal DPR 275/99 (Regolamento dell’autonomia), in materia di cooperazione tra i diversi soggetti istituzionali e di integrazione tra i sistemi formativi.
La migliore conoscenza del territorio e l’uso didattico delle sue risorse ambientali e culturali (dai monumenti alle biblioteche, ai musei, ai teatri) fa già parte di numerosi POF. L’unica incognita potrebbe essere costituita dall’impegno congiunto a promuovere progetti di valorizzazione delle identità culturali e del territorio della Lombardia “anche attraverso la realizzazione di strumenti integrativi o alternativi ai libri di testo”, non meglio specificati, ma che il quotidiano giudica “di importanza epocale”. Che saranno mai? Visite guidate? Indagini e ricerche? Realizzazione di prodotti multimediali su realtà locali? Staremo a vedere. Intanto i progetti dovranno essere concordati tra la Regione (Assessorato ad hoc) e la Direzione regionale scolastica. E poi dovranno passare al vaglio delle scuole, la cui autonomia è protetta costituzionalmente, ed essere infine accettati dai docenti, non essendo in alcun modo ipotizzabile la loro obbligatorietà.