Progetto Formigoni. Più facile da dire…

Nella sua proposta di federalismo scolastico, con albi regionali degli insegnanti (già previsti dal decreto legislativo 227/2005 della riforma Moratti prima che la legge finanziaria 2008 abrogasse quel decreto), il presidente lombardo Formigoni assicura di avere ottenuto il consenso di massima del ministro Gelmini (“la direzione è condivisa”) e di avere già trovato un terreno favorevole sia con i sindacati sia con i professori.

Tutto facile, dunque?

Formigoni prevede che gli albi regionali serviranno alle scuole per scegliere direttamente gli insegnanti in base al merito (“vogliamo premiare gli insegnanti esaltando chi vuole continuare a qualificarsi“). Ciò significa che l’albo regionale non sarebbe costituito da una graduatoria ma da un elenco dal quale attingere liberamente e discrezionalmente.

E già questa sarebbe una prima rivoluzione. Davvero i sindacati sono d’accordo?

Ma c’è altro. Il governatore lombardo parla di scelta (chiamata) secondo il merito. Ma il merito dei docenti chi lo valuta?

Provando a ragionare, se la valutazione del merito è “a monte” (titoli, esperienze, ecc.), si dovrebbe registrare tutto nell’albo regionale che diventerebbe, in questo modo, una sorta di graduatoria. Se la valutazione del merito è, invece, a valle, come faranno i dirigenti scolastici a scegliere? Con colloqui e prove selettive per istituto? E con diritto di annullare la scelta se successivamente cambiano idea?

La chiamata in base al merito è più facile da affermare che praticare…