Presidi in piazza, ‘noi invisibili per Governo’

Alcune centinaia di presidi hanno raccolto l’invito dell’Anp a manifestare oggi a Roma davanti al ministero dell’Istruzione per poi spostarsi a Montecitorio dove sono stati ascoltati da una rappresentanza di parlamentari.

Dirigenti delle scuole invisibili per il governo, indispensabili per il paese” recitava lo striscione srotolato dai manifestanti sulle scale del dicastero di viale Trastevere. Una protesta pacata che ha dato un primo frutto: il ministero ha convocato l’associazione della categoria e preso impegni concreti.

Dopo l’accorpamento delle sedi abbiamo avuto un aumento del carico di lavoro e delle responsabilità (ogni dirigente ha in media 4-5 sedi) a fronte di retribuzioni bloccate. A questo” – ha spiegato la vicepresidente dell’Anp, Licia Cianfriglia – in questi mesi si è aggiunto lo scippo da parte del Mef di 16 milioni del nostro fondo per le retribuzioni legate al risultato e alla posizione. Altri cinque milioni di euro, concessi nel 2010, per la perequazione interna degli stipendi sono spariti“.

E’ giunto il momento di chiudere vecchie vertenze e di avviare questioni che possano portare alla valorizzazione del ruolo dei Dirigenti e al recupero del prestigio della scuola” ha dichiarato a sua volta il presidente dell’Anp, Giorgio Rembado. Gli dà sostegno una tabella diffusa oggi da Tuttoscuola.com dalla quale emerge che i presidi sono una sorta di “cenerentola” tra i manager pubblici: se i dirigenti amministrativi di seconda fascia che lavorano a viale Trastevere o negli uffici scolastici regionali e si collocano gerarchicamente sullo stesso gradino hanno, infatti, una retribuzione media annua lorda di 110.000 euro, i presidi ne prendono la metà, 55.000. Ma il dimezzamento non riguarda le responsabilità che anzi – lamentano – sono aumentate.

L’incontro avuto nel pomeriggio dall’Anp con il capo dipartimento del ministero dell’Istruzione si è concluso positivamente. “Il ministero – ha riferito al termine Giorgio Rembado – si è impegnato a trovare, di concerto col ministro dell’Economia, una soluzione amministrativa per il recupero dei 18 milioni che erano stati tolti dal Fondo unico nazionale relativamente alla parte variabile della retribuzione dei dirigenti. E verrà trovata una copertura per il recupero dei 5 milioni per la perequazione interna tra giovani dirigenti e dirigenti anziani”.

Si vedrà nei prossimi giorni se la vertenza avrà uno sbocco concreto. Altri tre sindacati della scuola, Cisl scuola, Uil scuola e Snals, hanno comunque indetto uno sciopero per il prossimo 14 febbraio.