Premi ai prof bravi: ok dei sindacati, ma le risorse?

Gelmini prende le distanze dalla Lega sugli albi regionali

La proposta del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, contenuta in un’intervista al settimanale Panorama, di pagare meglio (fino al 30% in più) gli insegnanti “bravi” (si parla di 120-150mila docenti) viene raccolta dai sindacati scuola confederali, che però chiedono al governo di quantificare le risorse disponibili e di avviare subito la trattativa per il rinnovo contrattuale.

Nell’intervista al settimanale Gelmini  parla invece dell’autunno, quando sarà pronto un disegno di legge che “rivoluzionerà la scuola” seguendo un criterio meritocratico (gli insegnanti saranno valutati da apposite commissioni).

Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola, punta sul problema risorse: “se ci sono i soldi, se si apre la trattativa per il rinnovo contrattuale e se c’è la volontà, noi siamo assolutamente disponibili. La partita è difficile, ma la sfida la rilanciamo noi al ministro: ci vogliono i soldi e un confronto non tramite la stampa ma con le organizzazioni sindacali“. Gli aumenti però, puntualizza Di Menna, “vanno destinanti agli insegnanti che si dedicano davvero ai ragazzi e non a quelli ‘burocratici’ che si sono dedicati a progetti e ricerche“.

Sulla importante e politicamente delicata questione del reclutamento degli insegnanti Gelmini prende le distanze dalla Lega: “La Lega chiede gli albi regionali, ma non è affatto detto che ci si arrivi. Non vogliamo una scuola regionalizzata“, dice, aggiungendo che “per il sindacato si apre una grossa sfida“.