Precari: l’emergenza colpisce ancora…

Una doccia fredda, peraltro annunciata, si è abbattuta sul Miur. La Corte Costituzionale con la sentenza n. 41/2011 ha cancellato il trattamento di serie B (inserimento in coda e non a pettine) riservato ai docenti che, per il biennio 2009/2011, hanno chiesto di essere inseriti nella graduatoria degli aspiranti ad un incarico d’insegnamento in una provincia diversa da quella di provenienza.

I beneficiari della decisione esultano, quelli immessi in ruolo, grazie al “meccanismo” dell’inserimento in coda e non a pettine, tremano. I sindacati hanno un duplice assillo: far nominare  i beneficiari della decisione, ma non lasciare per strada quelli già nominati. L’Amministrazione centrale del Miur è impegnata in primo luogo a salvare “… i diritti maturati sulla base delle graduatorie blindando immissioni in ruolo ed incarichi conferiti”, mentre i direttori regionali sono in ansia per la riformulazione delle graduatorie, che ha rilevanti ricadute di lavoro su strutture organizzative che per i notevoli vuoti di personale amministrativo a stento e non sempre riescono a garantire la quotidiana ordinaria amministrazione.

Dove possa portare questo scenario senza criteri di sistema e soluzioni ragionevoli è difficile dirlo. Il Miur nel frattempo promuove incontri tecnici e politici per aver chiari i termini del problema, per definire gli aspetti applicativi della sentenza ma anche per acquisire dati di conoscenza in ordine agli interventi necessari a garantire le condizioni per un efficace svolgimento delle operazioni di avvio del prossimo anno scolastico 2011/2012.

Sarà sufficiente riscrivere la norma utilizzando il decreto Milleproroghe per chiudere la partita? Appare difficile perché la garanzia del raggiungimento dell’obiettivo di “salvare tutti” passa attraverso l’azione impegnata dei direttori generali regionali che andrebbe sostenuta da un’adeguata task force di supporto e da una consistente disponibilità di risorse finanziarie e strumentali.  Quasi certamente così non sarà perché il “barile” ministeriale è stato già raschiato, e la terapia prospettata (congelamento delle graduatorie) ha molti punti deboli. Del resto la sapiente gestione amministrativa del sistema non si inventa in pochi mesi. Proprio quest’ultimo aspetto forse la dice lunga sul punto in cui si trova la crisi del sistema educativo.