PIANO SCUOLA 4.0: l’ambizione di un nuovo modello/1. Sarà la volta buona?

Tra i documenti del ministero dell’istruzione nell’ambito del PNRR il Piano Scuola 4.0 è quello che tenta una sintesi tra gli spazi, le tecnologie digitali e l’innovazione pedagogico-didattica. Dopo aver agito sui contenitori: strutture scolastiche, reclutamento del personale, programmazione della rete dei servizi, sugli aspetti sociali del contrasto alla dispersione e riduzione dei divari territoriali; in attesa che si completino gli aspetti ordinamentali soprattutto in merito all’istruzione tecnica e professionale e superiore, con il Piano Scuola 4.0 si vuole entrare non solo nella diffusione delle tecnologie digitali, ma più direttamente nella funzione di potenziamento alla formazione da parte di queste ultime nell’intreccio con la progettazione degli spazi, per la creazione di ambienti di apprendimento che portino alla realizzazione di scuole nuove.

L’obiettivo che si pongono gli estensori è che rappresenti il vero salto di qualità che dà significato e motiva all’uso del digitale, che non è semplicemente un complemento strumentale all’insegnamento, ma va ad incidere in profondità su di esso per adattarsi ad una società in cui l’esperienza tecnologica è sempre più parte della vita dei giovani e diventa un utile mediatore per lo sviluppo stesso della conoscenza, fino ad influenzare i rapporti tra pedagogia e architettura in una finora inedita capacità di costruzione di edifici che facilitano lo scambio tra ambienti  reali e virtuali.

Il piano dunque non configura la giustapposizione tra aule tradizionali e didattica a distanza, ma propone il ruolo dello spazio come “terzo educatore”. Un ambiente di apprendimento innovativo mette al centro dell’azione educativa le esigenze degli studenti, secondo un principio di flessibilità, molteplicità delle funzioni, collaborazione, inclusione, apertura verso l’esterno e utilizzo delle tecnologie. Ma per attuare la trasformazione degli attuali ambienti scolastici si richiede il coinvolgimento attivo dell’intera comunità per renderli sostenibili ed efficaci da un punto di vista educativo.

Il PNRR richiama il Piano Nazionale per la Scuola Digitale, introdotto a seguito della L.107 e le ricerche sulla progettazione innovativa presentate da INDIRE sulla scorta di esperienze europee, che avevano indotto il Ministero ad impartire già nel 2013 indirizzi progettuali di riferimento. In questi lunghi anni i risultati ottenuti sono stati mediamente lenti e piuttosto disomogenei. Per questo innanzitutto occorre promuovere un ampio programma di formazione alla transizione digitale per tutto il personale scolastico al fine, appunto, di fondere gli spazi fisici con gli ambienti digitali.

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