Edilizia scolastica, Associazione Costruire Scuole: ‘Ricostruire nei prossimi anni 2mila scuole’. Valditara: ‘Stringere patto scuola – privati per attuare una rivoluzione’

L’Italia nei prossimi cinque anni avrà bisogno di rifare almeno 2000 scuole: un’entità di opere che chiede uno sforzo di pubblico e privato. Questa è la prospettiva sostenuta dall’Associazione Costruire Scuole, che ha presentato l’e-book “Partenariato Pubblico-Privato e infrastrutture educative”. La ricerca esplora e propone il valore dello strumento giuridico del PPP, ormai affermato per varie categorie di opere di interesse pubblico come alternativa alla classica modalità a bando, anche nel caso delle infrastrutture scolastiche. Al Seminario, moderato da Giovanni Verga, sono intervenuti Simona Tironi, Assessore Istruzione Formazione e Lavoro Regione Lombardia; Mario Comba, Professore di Diritto Comparato dell’Università di Torino e Consigliere del Ministro; Silvio Bosetti e Giulia Terlizzi, coordinatori di ricerca dell’Associazione Costruire Scuole. Ha concluso i lavori Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito.

“Siamo convinti – ha dichiarato il Ministro Valditara – dell’importanza di dar vita a un’alleanza per la scuola, un patto tra privati e istituzioni pubbliche per realizzare ex novo o ammodernare gli edifici scolastici in ogni area d’Italia. Lo strumento della partnership pubblico – privato, ampiamente consolidato in altri settori quali trasporti e sanità, potrà essere promosso anche inambito scolastico con l’introduzione del project financing. Nel 2024 partiremo con una sperimentazione: ovviamente occorre avere la collaborazione degli enti locali, che sono i proprietari delle strutture. Se l’esperimento funzionerà potremo attuare un’autentica rivoluzione nell’edilizia scolastica, con tante scuole belle e all’avanguardia”.

 L’Assessore Tironi da parte sua ha detto: “Per noi è un onore poter accogliere il Ministro ed ospitare la presentazione di una ricerca sul Partenariato Pubblico – Privato applicato al settore delle infrastrutture educative. Quello lombardo è sicuramente un sistema di riferimento per il nostro Paese. Non è solo una questione di numeri, deve esserlo sempre di più anche a livello qualitativo. In Regione Lombardia siamo pronti a deliberare un osservatorio dedicato proprio all’edilizia scolastica che metterà al centro i nostri studenti. Per noi il benessere dei ragazzi è una priorità, perché le nuove strutture costruite dovranno essere belle ma soprattutto dovranno dare una ‘qualità di vita’ ottimale per le ore di studio. Per questo l’osservatorio dell’edilizia scolastica detterà le linee guida sulle quali i comuni dovranno attenersi per i prossimi bandi regionali”.

“Il Ministero ha fin da subito avuto una grande attenzione per l’edilizia scolastica – ha aggiunto il prof. Comba – basti pensare alle significative semplificazioni introdotte con il DL 13/23 e poi a tutto il lavoro svolto ed ancora in corso con il PNRR. Ora l’attenzione è rivolta proprio al Partenariato Pubblico-Privato: gli strumenti giuridici già ci sono, e sono molto bene illustrati nella Ricerca dell’Associazione Costruire Scuole. Bisogna applicarli alla realtà delle scuole e trovare le più efficienti modalità di cooperazione con gli enti competenti e le Regioni”

Il Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione – creato per approfondire le prospettive di rilancio dell’edilizia scolastica – ha preso in esame i vantaggi di una più diffusa introduzione del Partenariato Pubblico-Privato nelle procedure degli Enti locali.  Ai Comuni e alle Province (proprietari e responsabili degli immobili) è infatti affidata una massa importante di finanziamenti allo scopo di rinnovare completamente o risanare oltre 40.000 scuole pubbliche esistenti. In Italia il mercato del Partenariato Pubblico-Privato (PPP), caratterizzato nel periodo dal 2016 al 2021 da importi di valore variabile tra 5-10 miliardi di euro all’anno e da circa 2-3 mila appalti all’anno, è destinato ad un’ulteriore significativa crescita. I settori che hanno finora maggiormente beneficiato del PPP sono stati il trasporto pubblico urbano (4550 M€) ed extraurbano (2500 M€) e gli ospedali (4000 M€), mentre i casi per l’edilizia scolastica sono limitati con un valore totale di qualche decina di M€. Il contributo del privato non si limita all’apporto di capitali, ma introduce, a complemento dei finanziamenti pubblici, la cultura nella gestione di progetti per loro natura innovativi e incardinati nella cultura dei territori, permettendo di superare le difficoltà realizzative che spesso rendono difficile il pieno successo delle opere.

L’edilizia scolastica italiana è in piena emergenza e impone pertanto una decisa capacità di rinnovamento e pianificazione – ha affermato il Presidente di Costruire Scuole, Silvio Bosetti.  Noi stimiamo infatti che sia necessario ricostruire nei prossimi 5 anni oltre 2000 scuole. Edifici più vicini alla didattica, sicuri e con forte attenzione alla sostenibilità e alla digitalizzazione.  Questa situazione non può essere risolta da interventi disorganici, sia pure di rilevanti dimensioni come nel caso del PNRR. Occorre accelerare nella convergenza e nella condivisione tra gli Enti Locali, le Autonomie Scolastiche e l’imprenditoria economica e finanziaria.”

L’esito dello sforzo di risanamento, adeguamento e rinnovo del patrimonio infrastrutturale delle scuole italiane è cruciale per il futuro del Paese, dell’istruzione e educazione delle nuove generazioni. Servono per questo esempi e laboratori che sperimentino un nuovo approccio e lo rendano replicabile su ampia scala. La ricerca dell’Associazione lascia intravedere uno spiraglio positivo.

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