Perché la partita resta aperta

Sotto il profilo politico, la sfida tutta interna alla maggioranza si è conclusa con un risultato interlocutorio. Non compare esplicitamente, per esempio, la figura del “maestro prevalente” o “tutor”, e anzi si parla di “contitolarità didattica dei docenti”, ma le funzioni di orientamento, coordinamento, tutoraggio degli allievi, cura delle relazioni con le famiglie e della documentazione del percorso formativo sono attribuite ad un “docente in possesso di specifica formazione”, però “con l’apporto degli altri docenti” (art. 7, comma 5; si veda su http://www.tuttoscuola.com il testo ufficioso del decreto, già diffuso a poche ore dall’approvazione). Una soluzione ipermediata, passibile di diverse interpretazioni, a seconda che l’accento cada sulla “contitolarità” o sulle funzioni assegnate al docente “in possesso di specifica formazione” (ma quando la riceverà, e come?).
Altre importanti decisioni sono state rinviate ad atti ministeriali successivi: è il caso dei piani di studio e dei programmi. Le “Indicazioni nazionali” redatte dal prof. Bertagna, allegate al decreto, saranno utilizzate in via soltanto provvisoria, in attesa della emanazione dei regolamenti di cui all’art. 8 del DPR 8 marzo 1999, n. 275 (regolamento dell’autonomia), che potrebbero modificarle o addirittura accantonarle.
L’intenzione è quella di limitare al solo anno 2004-2005 il ricorso alle attuali “Indicazioni nazionali”: gli accordi politici raggiunti prevedono che i nuovi piani di studio e programmi, da adottare mediante regolamento ex DPR 275/1999, siano predisposti dal Ministero entro l’estate 2004, per diventare oggetto di una capillare azione formativa, lungo tutto l’anno scolastico 2004-2005, finalizzata a renderli operativi a partire dal 2005-2006.
Insomma una nuova supercommissione è alle porte, e chissà quale sarà il coinvolgimento delle scuole e dei docenti in questa occasione.
Sul “tempo pieno” si è poi svolto un vero e proprio braccio di ferro, ed è stata alla fine individuata una soluzione che ne dovrebbe assicurare la sostanziale continuità.