Per il contratto sulle utilizzazioni la riforma ancora non esiste

Scorrendo il contratto nazionale sulle utilizzazioni del personale scolastico per il 2004-05, sottoscritto il 25 giugno scorso da sindacati e Miur, sembra proprio che la riforma Moratti non esista. La legge 53/2003 non viene mai citata né viene citato il decreto legislativo 59/2004; quando il contratto non può fare a meno di riferirsi alle nuove norme che introducono la riforma nella prima classe della scuola secondaria di I grado, preferisce aggirare il riferimento esplicito parlando genericamente di “normativa vigente”.
Non si fa riferimento alle nuove denominazioni o ai nuovi termini della riforma, come se l’orologio del lessico si fosse fermato a qualche anno fa. Si continua a parlare di scuola materna e di scuola elementare anziché utilizzare i nuovi termini di scuola dell’infanzia e scuola primaria.
Nella primaria si parla ancora di moduli, ignorando i nuovi aspetti organizzativi voluti dalla riforma; non si parla mai di attività opzionali nella primaria e nella secondaria di I grado, prevedendo l’impiego del personale disponibile nelle supplenze prima che nelle attività di arricchimento dell’offerta formativa.
Insomma sembra proprio che per il contratto 25 giugno 2004 la riforma ancora non esista.
Quel che stupisce non è tanto il fatto che il testo sia stato sottoscritto dai sindacati, che non nascondono ancora oggi la volontà e la speranza di cancellare la legge 53/2003 e il decreto legislativo 59/2004. Sorprende che l’accordo in questa versione sia stato sottoscritto dal Miur. Che alberghino anche lì dei dubbi?