Per i docenti è giusto sospendere gli studenti assenti ai quiz

E’ giusto sospendere gli studenti che si sono assentati nel giorno dei quiz“. Così in sintesi si esprimono, con dichiarazioni riprese dalle agenzie, docenti, ex docenti e amministrativi dell’Istituto Tecnico Giordani di Napoli dopo la polemica sorta in seguito alla decisione del dirigente scolastico, la professoressa Anna Maria Mazzarella, di sospendere i ragazzi che non si erano presentati alle prove Invalsi.

Dovevano venire e poi eventualmente non rispondere ai quiz“, ha detto la preside, alla quale è pervenuta, tra le molte adesioni, anche una lettera di condivisione e solidarietà scritta da un’insegnante della scuola, la professoressa Franca Frisano: “La professoressa ha difeso la dignità della scuola come Istituzione deputata non solo alla trasmissione del sapere, ma soprattutto all’educazione a alla maturazione dei nostri ragazzi. In tempi come i nostri dove vige la confusione e l’assenza di regole – si prosegue nella lettera – chi impone il rispetto delle regole va sostenuto“.

La decisa presa di posizione dei docenti dell’istituto Giordani sul rispetto delle regole appare a molti come una dimostrazione pratica di che cosa si deve intendere e come si può insegnare efficacemente l’educazione civica.

Ma gli studenti dell’istituto promotori del boicottaggio delle prove non ci stanno e in un comunicato pubblicato in un loro sito intitolato ‘nuovaresistenza.org’ replicano che “i test invalsi non sono obbligatori e a livello “legale” contano ancor meno di un semplice compito in classe di qualsiasi materia. Se gli studenti non si presentano al famigerato quiz non possono essere soggetti a provvedimenti disciplinari, in quanto esercitare un proprio diritto democratico come quello di dissentire non significa infrangere alcuna regola disciplinare. Inoltre non potranno (e non dovranno) esserci ricadute nella didattica poichè i test invalsi non rientrano nei programmi scolastici, che sono differenti per ogni classe, indirizzo e scuola. Vogliamo anche ricordare a chi spesso si dimentica che come stabilito dall’art.4 comma 3 dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse ‘nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni’”.

Se testati nelle competenze giuridiche, si direbbe, questi giovani supererebbero agevolmente le prove…