È partita la trattativa per rinnovo del contratto. E il tutor?

Mercoledì 7 settembre all’Aran è cominciata, finalmente, la trattativa per il rinnovo contrattuale del secondo biennio economico 2004-2005, scaduto da oltre 20 mesi.
Un rinnovo le cui premesse – solo economiche – sono state definite a maggio dall’accordo tra Governo e Confederazioni sindacali sulla base di una quota di incremento pari al 5,01% (104 euro mensili lordi pro capite).
Per il personale della scuola ci sono anche altre risorse finanziarie aggiuntive a quelle per assicurare l’incremento del 5,01%, ricavate dai risparmi di sistema effettuati negli ultimi due anni attraverso i tagli di organico.
I risparmi ottenuti nel 2003-2004 da quei contestati tagli ammontano, secondo l’atto di indirizzo del Governo che ha consentito l’avvio della trattativa, a circa 414 milioni di euro; i risparmi, sempre grazie alla riduzione di organico nel 2004-2005 sono ancora al vaglio del Tesoro per definirne esattamente l’ammontare.
Proprio per questa mancata definizione esatta della quota aggiuntiva ricavata dai risparmi del 2004-2005 potrebbe esserci un rallentamento della trattativa che i sindacati cercano in ogni modo di scongiurare per poter assicurare gli arretrati prima di Natale.
L’atto di indirizzo non prevede contrattazione su aspetti normativi, e i sindacati sono intenzionati a trattare solo di euro, anche se è tuttora pendente la trattativa mai conclusa sul tutor.
Quella trattativa, a sé stante, potrebbe teoricamente continuare parallelamente a quella per il rinnovo del biennio economico. Non è pensabile, infatti, che il ministro Moratti voglia affrontare per un secondo anno l’attuazione della “sua” riforma senza aver tolto l’ostacolo ingombrante e insormontabile del contratto sul tutor che ha, di fatto, vanificato buona parte della riforma stessa.