Papa Francesco ai genitori: aiutate gli insegnanti, fate voi il primo passo

L’AGe, Associazione Italiana Genitori, compie quest’anno 50 anni, e per l’occasione una sua folta rappresentanza è stata ricevuta da Papa Francesco in Vaticano nell’aula Paolo VI. Non si è trattato di una formalità, di un incontro di pura cortesia. Ai genitori dell’Age, organizzazione nata nel fatidico 1968 anche come risposta associativa dei genitori cattolici alla contestazione della scuola tradizionale – che fu anche contestazione dei suoi insegnanti, definiti “vestali della classe media” nella nota ricerca sociologica di Barbagli e Dei (1969) – Papa Francesco ha rivolto un appello, muovendo da una considerazione realistica: “La famiglia non apprezza più come un tempo il lavoro degli insegnanti – spesso mal pagati  – e questi avvertono come una fastidiosa invadenza la presenza dei genitori nelle scuole, finendo per tenerli ai margini o considerarli avversari”.

Il patto educativo tra insegnanti e genitori è in crisi, ha detto senza mezzi termini il Pontefice, ma “per cambiare questa situazione occorre che qualcuno faccia il primo passo, vincendo il timore dell’altro e tendendo la mano con generosità. Per questo vi invito a coltivare e alimentare sempre la fiducia nei confronti della scuola e degli insegnanti: senza di loro rischiate di rimanere soli nella vostra azione educativa e di essere sempre meno in grado di fronteggiare le nuove sfide educative che vengono dalla cultura contemporanea, dalla società, dai mass media, dalle nuove tecnologie”.

Insomma devono essere i genitori a fare il “primo passo” verso gli insegnanti, perché “se è giusto lamentare gli eventuali limiti della loro azione, è doveroso stimarli come i più preziosi alleati nell’impresa educativa che insieme portate avanti”.

Da notare che nel discorso del Papa non compare alcun riferimento alle scuole cattoliche, pur attualmente impegnate in una difficile battaglia per la loro sopravvivenza. Il suo appello è rivolto a tutti i genitori in quanto tali, cattolici e non.