Organi collegiali: niente si muove, ma ci sarebbe molto da cambiare

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Il processo educativo nella scuola si costruisce in primo luogo nella comunicazione tra docente e studente e si arricchisce in virtù dello scambio con l’intera comunità che attorno alla scuola vive. In questo senso la partecipazione al progetto scolastico da parte dei genitori è un contributo fondamentale. E gli Organi collegiali della scuola, che – se si esclude il Collegio dei Docenti – prevedono sempre la rappresentanza dei genitori, sono tra gli strumenti che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola e territorio, in un contatto significativo con le dinamiche sociali.

E’ lontano il tempo in cui i genitori si avvicinavano in punta di piedi agli organi collegiali, introdotti nel nostro ordinamento per far dialogare le diverse componenti della scuola offrendo una dimensione comunitaria dell’educazione. Si trattava di un timido ingresso che non doveva avere carattere rivendicativo, ma collaborativo. Un ingresso accompagnato dal boom delle associazioni familiari, proprio per aiutare ad assumere una posizione più consapevole, non solo sul piano delle relazioni istituzionali, ma per rinforzare il loro ruolo nella crescita dei figli, che nel frattempo diventavano anche alunni, dove gli elementi valoriali dovevano intersecarsi con l’alfabetizzazione.

La Stato, dice la Costituzione, si deve occupare di contenuti e strumenti, ma la responsabilità educativa rimane in capo alle famiglie. Questo processo di partecipazione tuttavia non arrivava a decretare un rapporto paritario, nonostante le contestazioni nei confronti di comportamenti che venivano definiti autoritari da parte della scuola-istituzione. Si trattava di rendere più democratico il nostro sistema attraverso la forma delle rappresentanze, anche se la complessità dell’ambiente scolastico e la finalizzazione dei predetti organi avrebbero richiesto modalità diversificate. Nel tempo questi limiti hanno sminuito il senso dell’intervento e demotivato gli stessi partecipanti. Tuttavia nessuno ha inteso modificare quegli organi collegiali ormai ampiamente obsoleti. La legge sulla “Buona scuola” ha toccato tanti aspetti, ma della governance non si è occupata.