Obbligo vaccini a scuola, Veneto: ‘Sospensione non è retrofront’

C’è grande tranquillità a palazzo Balbi, la sede della giunta del Veneto affacciata sul Canal Grande, di fronte alle prese di posizione e ai titoli di giornale dopo la sospensione del decreto che prevedeva una moratoria di due anni per l’obbligatorietà dei vaccini per i bimbi da 0 a 6 anni già iscritti alla scuola dell’infanzia. “Zaia ci ripensa? Sospensione non vuol dire dietro front“, viene spiegato con un sorriso.

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“Anzi, ora c’è il più alto giurì amministrativo che dovrà pronunciarsi sull’interpretazione di una legge che palesemente non è stata costruita bene, al punto che una circolare ministeriale ha dovuto correggere in 2017 l’unica data che era presente”, viene fatto notare.

Quella della sospensione del decreto della regione, anzi, voleva essere un atto di ‘cortesia’ istituzionale, dopo la lettera delle ministre della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Istruzione, Valeria Fedeli, i cui toni ieri erano stati definiti dallo stesso presidente Luca Zaia “costruttivi”.

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