Obbligo scolastico: s’accorcia o si allunga?

L’ultimo comma della legge di riforma prevede che la legge n. 9 del 1999, che aveva innalzato in via transitoria l’obbligo scolastico di un anno (da otto a nove anni) e – a seguito dell’entrata in vigore della legge di riforma n. 30/2000, anch’essa cancellata – fino a 10 anni, è abrogata. Da qui l’accusa di parte dell’opposizione e di alcuni sindacati che la riforma ha fatto un passo indietro, abbassando l’obbligo scolastico di un anno.
Ma cosa dice il testo di legge? Dispone che l’obbligo scolastico previsto dalla Costituzione venga ridefinito e ampliato (art. 2, comma 1, lettera c) e che il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione abbia una durata di almeno dodici anni (art. 2, comma 1, lettera c). Nel medesimo testo si prevede che tale dovere venga sanzionato per legge in caso di inadempimento.
Cambia dunque la terminologia: l’”obbligo” viene definito “diritto-dovere”. Cambia anche la durata: gli attuali nove anni diventeranno gradualmente dodici.
Il nuovo itinerario scolastico e formativo si snoderà inizialmente nel sistema d’istruzione (primo ciclo, fino alla terza media), e poi nel secondo ciclo con la scelta di proseguire nel sistema d’istruzione di uno degli otto licei previsti oppure nell’istruzione e formazione professionale regionale. Totale almeno dodici anni, con uscita dal diritto-dovere a 18 anni o con il conseguimento di una qualifica professionale.
E’ fondata però la preoccupazione che, se i decreti legislativi non dovessero sanare subito il vuoto delle leggi abrogate, si potrebbe determinare un ritorno all’obbligo scolastico di soli 8 anni, per lo meno nel prossimo anno scolastico.