Nuovo contratto, Fedeli: missione compiuta

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Giovedì scorso è stato sottoscritto in via definitiva all’Aran il contratto del comparto “Istruzione e Università”, che interessa 1,2 milioni di dipendenti, ma soprattutto quelli della scuola (un milione): un fronte, quello degli insegnanti, sul quale la ministra Valeria Fedeli aveva dovuto ricostruire un rapporto con i sindacati dopo la grande frattura provocata dall’approvazione della legge 107 (Buona Scuola) nel luglio 2015, ritenuta da molti una delle principali cause dell’insuccesso poi registrato da Matteo Renzi nel referendum istituzionale del 4 dicembre 2016.

Dopo aver preso il posto di Stefania Giannini, Valeria Fedeli si è dedicata con impegno al difficile compito di dare attuazione alla Buona Scuola smussandone gli aspetti che avevano provocato la forte e unitaria opposizione dei sindacati: soprattutto quelli che disconoscevano il ruolo negoziale di questi ultimi in materia di contrattazione del salario accessorio e più in generale di organizzazione del lavoro all’interno delle scuole.

C’era, certamente, anche la questione dello sblocco della parte economica del contratto, ferma da nove anni, che ha condotto ad aumenti medi di 96 euro al mese per i docenti delle scuole e 84,5 per il personale ATA, salvaguardando anche il bonus di 80 euro per le fasce retributive più basse, ma ciò di cui l’ex sindacalista della Cgil si mostra più soddisfatta è il pieno riconoscimento, sancito dal contratto, della “scuola quale comunità educante, di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, ispirata ai valori democratici e alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni”, in trasparente alternativa al modello tecnocratico centrato sul ruolo pervasivo del preside, e della contrattazione integrativa come strumento principe “in tema di offerta formativa e di processi di innovazione e valorizzazione delle professionalità”, compresa la possibilità di “istituire una carriera”.

Infine, sulla delicata questione delle molestie sessuali dei docenti nei confronti dei loro alunni il contratto ha accolto la linea dura della ministra: i responsabili saranno licenziati.

Nel complesso Valeria Fedeli può tracciare un bilancio positivo della sua esperienza governativa. Nel dicembre 2016 aveva ricevuto un compito difficile, ma si può dire che lo abbia assolto onorevolmente: missione compiuta (nel numero di febbraio di Tuttoscuola – consultabile su www.tuttoscuola.com– c’è un dettagliato fact checking rispetto al programma iniziale, con un’ampia intervista alla ministra).