Nuovo anno scolastico, FIDAE: ‘Ripartiamo dal patto globale per prenderci cura del futuro’

“Sta per iniziare un altro anno scolastico e noi vogliamo ripartire da quelle che chiamiamo 3 P che per noi sono il Patto Globale, che significa formazione per l’insegnamento dell’educazione civica, educazione al volontariato, educazione ambientale e pastorale scolastica in ogni classe; Progettare insieme il futuro, che significa outdoor education ma anche leadership condivisa, sistemi didattici innovativi, erasmus plus e avanguardie educative; Prendersi cura, che significa peer education, inclusione e più in generale intendere la scuola come luogo di felicità”. Così la Presidente nazionale della FIDAE, Virginia Kaladich, ha presentato il manifesto con cui si sono conclusi i 3 giorni di lavori del Consiglio Nazionale che si è svolto a Trento.

“Insieme futuriamo è lo slogan che è stato scelto per l’assise di quest’anno – ha continuato la Kaladich – perché le scuole cattoliche, ognuna con la propria specificità, hanno tuttavia un volto comune caratterizzato: dallo spirito di comunione, dallo stile della cura, dal comune orientamento alla Trascendenza. Non vogliamo arrenderci di fronte alle difficoltà causate dalla pandemia – ha concluso la Kaladich – ma anzi vogliamo rilanciare e dire ai nostri studenti che stiamo lavorando già oggi per il volto della scuola del futuro”. Di seguito il testo integrale del Manifesto conclusivo.

“I giovani non sono un problema ma una risorsa”! Con queste parole coraggiose Mons. Lauro Tisi, Arcivescovo di Trento, ha tracciato il cammino della sessione dei lavori del Consiglio Nazionale della FIDAE (27-30 agosto 2021) dal titolo #insiemefuturiamo. Grato per la stima espressa dalla Chiesa e dalla comunità civile trentina e per la costante vicinanza della Chiesa italiana attraverso la presenza amica di Ernesto Diaco -Direttore UNESU-, il consiglio nazionale FIDAE crede fortemente che la Scuola Cattolica con la sua tradizione, avvalendosi del prezioso strumento dell’autonomia, possa continuare nel presente e nel futuro a dare un valido contributo alla cura pastorale della Chiesa rivolta alle sue risorse più preziose: i giovani!

#insiemefuturiamo perché le scuole cattoliche, ognuna con la propria singolarità, hanno tuttavia un volto comune caratterizzato:

  1. dallo spirito di comunione, inteso come corresponsabilità educativa nella gestione del carisma tra “gestori storici” e laici impegnati nelle nostre opere e carismaticamente fondati. Le scuole FIDAE credono fortemente che il futuro della nostra umanità dipenda da un cosciente coinvolgimento in quel patto educativo globale, fortemente voluto da Papa Francesco, che coinvolge tutte le età della vita in un cammino di ecologia integrale, capace di far risplendere la dignità dell’uomo predestinato ad essere santo e immacolato nell’amore;
  2. dallo stile della cura, inteso come capacità di attenzione a quell’umanesimo integrale che privilegia il concetto cristiano di “persona”, di custodia comunitaria dei legami, delle relazioni, delle tradizioni carismatiche, dei segni dei tempi che rivelano quali siano dei veri e propri orizzonti di Futur-Azione;
  3. dal comune orientamento alla Trascendenza, inteso come capacità di guardare alla realtà delle cose, dei fatti, delle persone come rivelatrice di dimensioni che possono essere colte solo con gli occhi dei “puri di cuore”.

 #insiemefuturiamo perché le Scuole Cattoliche nelle singole Chiese locali sono espressione dei carismi dello Spirito Santo, del volto bello della santità dei figli di Dio, che hanno come unico obiettivo la cura del popolo di Dio. Per questo motivo la presenza pastorale delle scuole cattoliche FIDAE si caratterizza per essere:

  1. “un’esperienza dell’incontro”. La pandemia da COVID 19 ha messo in evidenza come le persone allo stesso tempo abbiano sete e facciano fatica a vivere degli incontri “reali” e non solo “virtuali”, nei quali si possa comunicare e condividere le proprie esperienze culturali e affettive. La scuola, nella sua essenza, aiuta i suoi attori a leggere la realtà che è fatta di esperienze di incontro e non infrequentemente anche di scontro. La Scuola Cattolica può essere protagonista di speranza se diventa l’ambiente nel quale la comunità educante sperimenta attenzione, ascolto, umiltà e cura. La speranza è l’atteggiamento tipico di chi non teme l’innovazione, la disponibilità a mettersi in ascolto dei linguaggi che esprimono le istanze di chi li utilizza per esprimersi;
  1. “una palestra di orienteering”. I nostri ambienti scolastici sono abitati da persone che con la loro caratteristica vicenda biografica sono comunque alla ricerca del senso dell’esistenza. La Scuola Cattolica si propone come un fedele compagno di viaggio nel rileggere le esperienze vissute alla luce della fede, individuando quali domande le esperienze stesse contengano e chiedano di essere affrontate. La cura pastorale della scuola cattolica si esprime nel guardare a Gesù di Nazareth come alla luce che illumina i valori autentici dell’esistenza umana.
  1. “l’humus” della civiltà dell’amore: biologicamente l’humus è l’unità di elementi differenti che, unendosi tra loro, creano un ambiente fertile. Chi entra a far parte della scuola (allievi, docenti, personale scolastico, genitori) se non teme di aggregarsi, crea quella fecondità che fa crescere se stessi e gli altri. L’humus non è semplicemente il clima, è l’essenza della testimonianza di chi ha compreso che la propria storia (fatta anche di fallimenti e di errori) può diventare educativa perché trasformata dall’incontro con Gesù.

#insiemefuturiamo perché le Scuole cattoliche, per vocazione, sono chiamate a “offrire antidoti di speranza”. Futureremo se:

  1. “Costruiremo laboratori di futuro” ascoltando i linguaggi dei giovani, dei loro genitori, prestando attenzione a tutto ciò che può aiutare gli attori della scuola a diventare onesti e responsabili cittadini del villaggio globale.
  2. Rigenereremo la qualità della cura educativa privilegiando il dialogo con le famiglie dei nostri allievi, perché all’eccellenza e all’affidabilità delle nostre proposte educative corrisponda la condivisione di tutta la comunità educante ansiosa di regalare al futuro le perle preziose che oggi ci vengono affidati: i nostri allievi.
  3. Creeremo alleanze per un coinvolgimento di tutti in un ampio villaggio dell’educazione che cambi il mondo continuando a costruire reti a livello provinciale, regionale, nazionale affinché gli adulti, prendendo coscienza della singolarità della fase della loro vita, possano essere testimoni qualificati, delle pietre miliari che sempre risplendono nella costruzione della civiltà umana.

#insiemefuturiamo perché crediamo che nonostante le difficoltà del tempo presente, anche in relazione a una non sempre reale comprensione della legge della parità, #vogliamofarescuola! Per noi vorrà dire una attenzione a quelle che chiamiamo le 3 P:

  1. Patto globale (formazione per l’insegnamento dell’educazione civica; educare al volontariato, educazione ambientale, pastorale scolastica nella scuola)
  2. Progettare insieme il futuro (outdoor education; leadership condivisa, sistemi didattici innovativi, erasmus plus, avanguardia educativa);
  3. Prendersi Cura (inclusione, la peer education, la scuola come luogo di felicità)

#insiemefuturiamo perché siamo educatori rigenerati dalla speranza della risurrezione e perché crediamo fortemente che anche attraverso il servizio educativo possiamo gioire ed esultare insieme alla santità di tutta la Chiesa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA