Nelle Isole si disperde un ragazzo ogni quattro

L’effetto innalzamento dell’obbligo scolastico-dispersione nel primo biennio degli istituti superiori si fa sentire molto nelle regioni insulari e poco in quelle del Nord Est.
Nelle Isole la dispersione era già stata alta nel triennio 95-97 toccando il 22,6%, poi, dopo una fase stazionaria aveva cominciato scendere toccando nel triennio 99-2001 il 20,4%, per cominciare a risalire fino ad arrivare nell’ultimo periodo al 23% che equivale quasi ad un ragazzo “disperso” ogni quattro. Anche qui, come altrove, la curva di discesa-risalita coincide quasi esattamente con l’arrivo dell’innalzamento dell’obbligo scolastico della legge n. 9/1999.
All’opposto, invece, il Nord Est è sceso dal 14,4% di dispersione del triennio 95-97 al 12,8% del triennio precedente l’arrivo dell’innalzamento dell’obbligo scolastico, per poi cominciare a risalire gradatamente, se pur di poco, al 13,6% dell’ultimo triennio 2003-2005.
Le regioni del Sud stavano meglio a dispersione nel 95-97 (15,7%), poi, in coincidenza con l’innalzamento dell’obbligo hanno cominciato a salire, sfiorando il 20%.
Le regioni del Centro Italia sono state invece in questo periodo le più virtuose: erano quasi al 20% nel 95-97 e sono scese gradualmente, risentendo minimamente dell’innalzamento dell’obbligo e attestandosi sotto il 15% di tasso di dispersione, molto vicine alle regioni del Nord Est.
Stupisce invece l’alto tasso di dispersione nelle regioni del Nord Ovest (Lombardia in testa) da sempre fluttuante intorno al 19%-20%.
Il lieve calo di dispersione prima dell’arrivo dell’innalzamento dell’obbligo (17,4%) è stato subito cancellato, arrivando a sfiorare il 20%, corrispondente ad un “disperso” ogni cinque nel primo biennio delle superiori.
Attualmente il più alto tasso di dispersione nel triennio 2003-2005 si è registrato in Sicilia (24,3%) e il più basso nelle Marche (10,4%).